Per questi tre minuti posso dire che siamo ufficialmente entrati nella cerchia (infernale?) di coloro che buttano via tempo, soldi e gasolio dietro a una pulsione contorta.
Motion è un concetto, un accadere: Motion è quando apri una via di 600 metri e ci metti tre anni per via della meteo, quando nel 2015 sarebbe bastato un mese, è correre dietro un lavoro che ti piace con un capoufficio imbecille che tarpa le ali e che ne deturpa l’essenza, è quella manciata di tipi assurdi che incontrai quando giravo il mondo con una tenda e pensavo di essere originale, mentre io stavo in ballo al massimo 40gg alla volta e quelli pure un anno o più, per giunta lavorando occasionalmente ora a Sydney ora a Buenos Aires, per poi ripartire, è Gianni Pinna che mi cambiò la vita con la speleologia ma soprattutto con il SUO modo di fare speleologia e di farmela iniziare (della serie, dopo dieci minuti sai se sia il caso di continuare o darci immediatamente un taglio…), e Motion sono naturalmente le ore di Riccardo Mojana che Yuri ha voluto omaggiare all’inizio del video e che, pensate un po’, abbiamo dovuto dirgli noi che era portato per i Timelapse, esattamente come Cesare Castelnovo, e quelle di tanti ragazzi che oggi fanno il Liceo o degli istituti e che vedo sinceramente anni luce davanti a noialtri che a 15, 16, anche 18 anni, vivevamo spensieratamente senza nessunissima preoccupazione o volontà per il futuro, mentre questi, ve lo dico io, sembra che abbiano scritto nelle viscere e nei presunti 21 grammi dell’anima una loro missione.
In sostanza siamo stati in giro una trentina di giorni per questi tre minuti, poi Yuri nelle ultime settimane ha cestinato un sacco di scatti per qualità o anche semplicemente per accostamenti di colore, colore che per lui è un chiodo fisso quanto la composizione. Non c’è composizione corretta senza il suo colore studiato e adatto, e questa è un gran bel postulato che secondo me si presta ad essere applicato ad un sacco di cose della vita.
Poi mi ha particolarmente colpito la musica, voleva una musica così e l’ha cercata per molte, molte ore. E’ un omaggio a Morricone, evidentemente, e da quando mi ha fatto vedere il video mi pare che da ogni composizione esca un buono, un brutto o un cattivo, a ruota o tutti insieme.
Quindi, mentre siamo alle strette finali per il documentario di Roma, finito nella parte video e in attesa della voice over, esce questo Motion vol. 2, che è un lavoro tutto Timelapse e Hyperlapse, e che quindi assegna un orologio a sé stante ad ogni secondo di video. Questo sono i Timelapses e i loro derivati, il tempo stretto in un angolo e lo spazio che si muove e contorce a suo piacere. Che vi tenga compagnia preziosa per tutti i suoi tre minuti, frutto di una trentina di giornate di (non) lavoro, qualche decina di ore di faccia incollata al monitor ma, soprattutto, un’irresistibile voglia di crogiolarsi nell’arte.
4K Motion, volume 2
Marzo 16, 2016 | 0 commenti