Ecco uno degli articoli che furono pubblicati nel 2011
Infinite Jest è la via più impegnativa aperta insieme a Matteo, il nome è un omaggio al romanzo del quale trovate una mia recensione qui
Infinite Jest, nuova via per Matteo Della Bordella e Fabio Palma nel Wenden
Il 3 settembre Matteo Della Bordella, insieme a Fabio Palma, ha concluso con la libera in giornata “Infinite Jest” (640m 8a+/8b max, 7b obbl.), la nuova via aperta dagli stessi due Ragni di Lecco sulla parete del Mahren nel Wenden.
Si chiama Infinite Jest. Corre sulla grande parete del Mahren, proprio nel cuore del (“santo”)Wenden. Conta 17 lunghezze e una difficoltà massima proposta tra l’ 8a+ e l’8b con un obbligatorio di 7b. Ad aprirla sono stati Matteo Della Bordella e Fabio Palma ed è sicuramente un gran viaggio d’arrampicata. Un viaggio per nulla facile visto che Matteo Della Bordella, commentando la sua libera in giornata, ha scritto che “questa volta è stata dura”…
Ma facciamo un passo indietro. L’idea a Palma e Della Bordella è venuta sul campo. O meglio qualcosa dev’essere scattato, magari inconsciamente, mentre stavano aprendo Coelophysis, la via (di 650m 8a max, 7b obbl.) che i due Ragni di Lecco (insieme ad Adriano Selva) hanno tracciato proprio a sinistra di Infinite Jest. Non a caso i “lavori” su Infinite Jest sono iniziati proprio nel 2008, anno in cui Matteo Della Bordella con la rotpunkt del quarto tiro ha concluso la libera di tutte le lunghezze di Coelophysis.
In tutto il progetto “Infinite” ha richiesto 14 giorni in parete (di cui 6 per la libera) diluiti in quasi tre anni. In cui bisogna contare anche un mese di stop forzato, per un volo che ha causato a Matteo un infortunio alla caviglia, ma anche 10 viaggi a vuoto per la pioggia o perché la parete era “impraticabile”. D’altra parte si sa che il Wenden non gode di un meteo proprio stabile. Ma anche che sia Coelophysis sia la nuova linea si presentano tra le vie più lunghe del Wenden, se non come le più lunghe in assoluto – Coelophysis ha 5 lunghezze in più di “Infinite”.
Sul versante delle difficoltà, come spiega Della Bordella: “La via è complessivamente un po’ più impegnativa di Coelophysis, la difficoltà obbligata non è particolarmente alta, sicuramenteNon è un paese per vecchi (ndr: 430m, 7c+ max, 7b+/7c obbl. via aperta da Della Bordella con Auguadri a Linescio ndr) o Il mito della caverna (in Val Bavona ndr) hanno dei passaggi obbligati più difficili; qui però hai tanti tiri di 7a-b che non sono proprio da sottovalutare, sono tiri che a causa dello stile di scalata molto tecnico e delle protezioni distanziate non ti permettono di arrampicare veloce, per questo, anche se sono solo 17 tiri farla tutta in giornata è stata dura. Alcuni tratti, bisogna dirlo, sono anche un po’ pericolosi.”
Ecco lo stile di chiodatura che va “lungo” (con tratti “anche un po’ pericolosi” per riprendere quello che ha scritto Della Bordella) sembra essere il focus di questa nuova via. Come sottolinea anche Fabio Palma: “Infinite Jest è di gran lunga la regina delle WHLF da me incontrate”. Dove WHLF è una variante dell’acronimo HLF, Hard Long Free, con l’aggiunta di Wild, selvaggio. Insomma, Infinite Jest viene proposta come una via dura e lunga, alias che può impegnare più di una giornata (in questo caso c’è da dire che ci sono buoni posti da bivacco) ma soprattutto che ti costringe a salire in libera per arrivare in cima. Un bel “pacchetto” quindi, che aspetta ripetitori e conferme. Una cosa è sicura: la via e la roccia sono molto belle, basta guardare le foto per capirlo. Un’unica avvertenza: attenzione a quegli Infiniti Scherzi del romanzo di David Foster Wallace a cui si rifà il nome della via…
Infinite Jest – tiro per tiro
L1 40m 6a, L2 45m 7b, L3 40m 7b, L4 35m 7a, L5 35m 8a+/8b, L6 20m 4a, L7 50m 7a, L8 35m 7b, L9 25m 4a, L10 25m 6b+, L11 35m 7a+, L12 30m 5a, L13 25m 6c, L14 10m 6c, L15 20m 8a/8a+, L16 30m 6c+, L17 40m 7a+