È difficile per chi non pratichi sport agonistico capire perché la parte mentale quasi sempre
conti di più della parte fisica e tecnica, ci provo partendo da Steph Curry, e menzionando
boxe, tennis, tennistavolo e Speed climbing, 4 discipline in cui si è 1vs1, ovvero nella
situazione di massima tensione che si possa sperimentare.
Lettore, non so cosa tu faccia nella vita, se sei un chirurgo e hai in mano la vita di qualcuno, magari di un bambino, allora sei veramente in un mondo psicologico a parte, altrimenti sappilo, qualunque tua
responsabilità professionale è niente al confronto a quello che ti sto per dire.
USA FRANCIA, finale Olimpica.
Gli USA sono enormemente più forti dei francesi. Soltanto un giocatore francese verrebbe
selezionato per far parte della rosa degli 11 americani. Soltanto altri 3 francesi sono da NBA,
due dei quali però non fra i primi 50. Invece la squadra americana non sta facendo giocare
due fra i migliori 15…
E allora perché a 3 minuti dalla fine USA è sopra solo di 3?
Perché sono OBBLIGATI a vincere.
E perché giocano in Francia.
E perché il più povero di loro guadagna 10 volte il più ricco dei francesi.
E perché la NBA ha pagato 18 milioni di dollari per 15gg di albergo a Parigi.
La Francia a quel punto è schizzata, tutto le viene bene. LeBron ha fatto una gran partita ma
anche Booker e Davis, Durant invece così così, Curry é on fire.
Pochi sportivi nella storia dello sport sono stati arroganti e irriverenti come Curry.
Certamente Tomba, Mc Enroe, Bolt, Bryant, Jordan, Phelps, Alì, Mayweather, ma io metto
Curry davanti a tutti.
Sapete perché?
Perché era classificato sfigato.
188cm, per il basket. Come se Bolt avesse avuto le gambe corte o Tomba quadricipiti scarsi.
Come se Egonu avesse avuto elevazione scarsa. Come fai a diventare il migliore del
mondo?
Andando contro regole e convenzioni.
CURRY a 17 anni si inventa un tiro da lontano, lontanissimo, a parabola altissima. Spara la
palla verso il soffitto, che poi cade in maniera ridicola nel canestro, NESSUNO aveva mai
fatto così, si esercita500 volte al giorno da ogni posizione, per 15 anni. E già a 21 é
qualcosa di mai visto, e dai suoi 23 diventa un rivoluzionario. Dove é obbligatorio passarla,
lui tira, da lontanissimo e marcato. Contro ogni insegnamento, contro ogni corso di
formazione. Contro tutti e tutto. Ha la fortuna di trovare un allenatore, Steve Kerr, ex miglior
tiratore dei Chicago Bulls di Jordan, che capisce che quel ragazzo PUÒ e DEVE fare cose
anomale, irriverenti, arroganti.
E Curry tira tre volte da 3, da lontano, e la Francia é ammazzata.
Quasi.
Serve il colpo definitivo.
Riceve palla, la dà a Durant.
Durant é marcato e la restituisce. Durant, il secondo migliore tiratore della storia dopo Curry
(mi perdonino Nowitzky e Allen).
Anche Durant è un cecchino arrogante, ma ha capito che è la serata di Curry.
CURRY riceve ed è marcato da 2. Dall’altra parte, liberissimi, LeBron e Durant.
Qualunque insegnante al mondo metterebbe fuori squadra giocatore o ragazzo o bambino
che non la passasse di là.
Ma le regole sono fatte per mediocri o normali, e così i corsi di qualunque tipo. I Campioni
NON devono seguire le regole.
E quindi Curry, pressato dai due francesi, in totale disequilibrio, invece di passarla, tira verso
il cielo. E mentre ricade su una sola gamba, peso all’indietro e postura sbagliata, la palla dal
soffitto scende ed entra. LeBron, Durant e i giocatori francesi si mettono le mani nei capelli.
Durant visse contro di lui la stessa situazione tanti anni fa. Curry distrusse la sua squadra,
più forte, in quel modo, e Durant cambiò quella squadra e la storia recente della NBA.
CURRY ha messo 15 anni di tecnica al servizio della mente. Ha ucciso i francesi
psicologicamente. Se la partita fosse continuata, avrebbero perso di 30, i francesi. Senza
Curry, forse avrebbero vinto. Invece, perdono di 11.
Nel tennis e tennis tavolo il campione alza il livello per pochi minuti e uccide l’avversario
così. È stato Djokovic il migliore di sempre in questo: Federer, più completo, ha vinto meno
di Djokovic perché al limite mentale ha ceduto parecchie volte, in 20 anni.
Nella Speed climbing, la disciplina forse più feroce che ci sia perché tutto si consuma in
meno di 5 e 7 secondi fra maschi e femmine e il tipo di salita comporta trappole tecniche
quanto il tennis e il tennistavolo, la parte mentale è così soverchiante che le sorprese sono
più frequenti dei pronostici limpidi. É come se ogni volta Douglas battesse Tyson.
A Bea feci vedere gli ultimi 4 minuti della gara 7 ovvero la decisiva del 2016. Trovami la
svolta.
La trovò subito. Cleveland chiama time out ovvero pausa. Le telecamere inquadrano Irving
che va verso la panchina, sbatte la testa e si parla. Self talk. LeBron ha appena fatto la
stoppata più incredibile della storia del suo sport, sta giocando da mesi come il miglior
Jordan del passato, è mostruoso.
E vede Irving che si parla.
E capisce.
Nel minuto di pausa LeBron dice all’allenatore, palla a Irving.
Riprende il gioco, Irving riceve, attacca Curry e gli tira in faccia.
Da tre, ovvero da lontano.
Segna.
CURRY piega la schiena all’indietro, costernato. Irving lo ha mentalmente vinto sul suo
terreno!
Il fatto che Bea comprese a 15 anni quel momento, di uno sport che NON conosceva, mi
fece capire che razza di atleta stessi allenando. A 15 anni, era così Phelps, per dire, e pare
già Djokovic e Alcaraz. Altre leggende si stavano formando fisicamente e tecnicamente, ma
erano niente, mentalmente. Totalmente nelle mani di allenatori, genitori, eventi.
Arrivare mentalmente ai livelli dei migliori della Nba significa essere degli alieni. Chiunque
abbia visto le Olimpiadi anche di boulder e lead, avrà notato come Jania Garnbret abbia
scalato male nella Lead. Ha vinto perché davvero Tanto più forte, ma ha vacillato. Niente a
che vedere con il ghiaccio nelle vene di Curry, Durant, Bryant, LeBron, Jordan, Irving. C’è un
motivo: é giovanissima, anche i nomi citati sono diventati killer dopo i 28. Prima, come Jania,
sono stati “semplicemente” dei fuoriclasse. Solo Phelps già a 19 era un killer. Bolt lo divenne
dopo i 22. Mayweather dopo i 25. Ma l’arrampicata è anche uno sport giovane. Schubert,
Megos e Ondra, mentalmente sono dei ragazzini in confronto ai pari età di Nba. Perché in
NBA la parte mentale è allenata ore e ore al giorno in maniera anche estrema. Nella sua
biografia, Giannis Antetokounmpo racconta di insulti da denuncia penale dell’allenatore
Jason Kidd (ex grandissimo giocatore) nei suoi primi 4 anni. Antetokounmpo, atleticamente
alieno, un Jordan 21 cm più alto, tornava quasi ogni sera nel suo appartamento piangendo.
Con Kidd mollarono molti, qualcuno lo attacco’ anche sui giornali. Antetokounmpo resistette
e dopo 4 anni divenne, in campo, “un bastardo che faceva paura”. Lui, persona gentilissima
di natura, in allenamento e in partita dopo quei 4 anni é diventato un killer, arrogante e
temibile.
Non sono capace di essere come Jason Kidd, sono molto più simile a Steve Kerr, persona
sempre tranquilla e serena, che semplicemente ha lasciato che Steph Curry facesse quello
che si autoprogetto’ per diventare il più grande di tutti i tempi nel tiro killer , arrogante.
Durante le olimpiadi nelle prime 4 partite Steph Curry ha giocato molto male e tirato
malissimo.
L’allenatore del Team USA è proprio Steve Kerr, che allena Curry dal 2012 ai Warriors.
Prima della semifinale contro la Serbia, che gli Usa avevano massacrato sia in amichevole
che nel girone di qualifica di 30 punti, Kerr aveva capito che in gara secca la Serbia avrebbe
tirato fuori una rabbia agonistica che è proprio solo di quel paese lì (Djokovic é serbo), e che
sarebbe diventata pericolosissima perché aveva Jokic, il migliore di tutti da 4 anni.
Kerr é andato da Curry e gli ha detto : continua a tirare con fiducia. Entreranno.
10 minuti alla fine della semifinale, Usa sotto choc, Serbia domina.
LeBron, Durant e Curry segnano cose inaudite, mentre due fuoriclasse come Embiid e
Booker si mettono al loro servizio. E Curry mette dentro tiri da lontanissimo, assurdi.
Finale contro la Francia avete letto. Ma è anche da vedere, in video e in questa foto. La foto
di una decisione insensata, però pensata e realizzata con ghiaccio nelle vene, in totale Flow,
contro due avversari, una squadra, 20.000 spettatori, che solo due minuti prima pensavano
di essere cacciatori. E invece, erano solo prede