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Gennaio 1965, laureato nel 1990 con lode in Ingegneria nucleare, diplomato con 60/60 al Liceo Peano di Cinisello Balsamo. Sono appassionato di scrittura, lettura, alpinismo e arrampicata. Ho all’attivo articoli di fisica su riviste internazionali, e premi letterari in diversi concorsi italiani.
Questo aridamente. Ma il 16 Novembre 2022 mi è stato chiesto di scrivere un articolo ed è venuto fiori questo, molto meno arido
Credo sia stata colpa di un certo Randy Rhoads, se pochi minuti dopo aver raggiunto quello che volevo alla maturità scientifica presi una metropolitana, andai con uno dei miei migliori amici anche lui neo maturando a comprare almeno dieci vinili (oh si, c’era Pat Metheny e c’erano i Queensryche, c’era Pipino il breve e Morricone, e i Rainbow e i Pinkfloyd), e quindi nello stesso pomeriggio senza pensarci ad iscrivermi a ingegneria nucleare ed esclusivamente, davvero, senza riflettere, perché nucleare era una bella parola e sapeva di mistero, come gli assoli di Van Halen o le pagine di Furore.
E quando, e lo so che iniziare una frese con una congiunzione sarebbe quantomeno ingiudicabile, mi accorsi qualche anno dopo che il Meglio in fisica era troppo in Alto per il mio talento, e va detto che produssi la mia tesi con Emilio Gatti, diciamo fra le prime cinque menti che mai l’Italia abbia elargito alla scienza, e quindi sentirsi inadeguato fu naturale, era ormai tardi per tornare alla letteratura e alla narrativa, grandi passioni di adolescente senza consigli giusti.
Quindi devo fare un salto in avanti e addirittura ritrovarmi dopo i 35 anni e stracciare tutto ciò che avevo conseguito socialmente per dedicarmi a un curioso mondo, l’outdoor, che poi tradotta questa parola é davvero esplicativa, fuori porta significa.
Come abbia fatto a diventare uno scalatore importante, finito su riviste internazionali e citato dalla National Geographic, questo neppure Pynchon e David Foster Wallace l’avrebbero saputo scrivere. Magari invece Dick sì, è lui, con tutti quegli scenari distopici che ha creato quando nessuno ci pensava, che aveva davvero previsto che una persona complicata e border line (fuori linea) come me, innamorata di scienza, natura, sport e arte e con nessun memorabile talento, avrebbe trovato infine pace irrequieta nel salire vie pericolose in montagna.
Ed era quindi il 2004 quando ritrovai quell’esigenza del foglio di carta e di riempirlo più fittamente possibile. Grazie all’arrampicata. Ti ho messo la data, lettore, perché era dal tema di maturità al liceo, 1984, che non riempivo più fogli con quella velocità e vorrei dire frenesia che mi avevano anche fatto appioppare il termine diarreico da un professore che, si, mi aveva riempito di 9 ma aveva anche confessato che avrebbe voluto limitare a un terzo il mio tempo.
Ora, scrivere é uno sport, come cantare e suonare o risolvere un problema di fisica. Provate a smettere per 30 anni e cimentatevi anche nel semplice, sarà un’Odissea anche col miglior passato possibile. E allora non chiedetemi perché per mesi cominciai a svegliarmi sempre più presto, diventando un’abitudine quella delle 4, per scrivere. Lo fanno gli atleti Olimpici degli sport più seri, sapete? Addirittura per motivi di fisiologia é meglio allenarsi alla Forza la mattina all’alba. E presto tornò ad essere quell’ossessione liceale di riempire, riempire, riempire ogni bianco, magari leggendo qualche pagina di Bolano o perdendomi nelle visioni di Pedro Paramo. E sempre con delle cuffie e qualcosa di intenso a spingere, uno snatch di frasi con perfino il flamenco di Steve Stevens a invitarmi. Il perché lo facessi mi è ignoto, ma continuavamo a chiedermi, in conferenze anche molto affollate, perché scalassi e in quel modo estremo e incosciente, e mi aiutava lo sport di élite a rispondere. L’atleta di altissimo livello non pensa, agisce. Il tennista o il giocatore Nba o il pugile hanno un tempo di reazione inferiore a quello indicato dalla scienza, 3 si é coniato il termine Flow per rappresentare quel flusso di energia che ti fa colpire la pallina. rispondere con una finta, improvvisare su una tastiera o riempire una tela o una tela senza premeditazione. Si inizia a fare e disfare per piacere o dovere o per caso, ma quando cadi in Amore di una passione scopri il Flow, e non c’è risposta a nessun perché. Tutto é maledettamente rapido e istintivo e amorfo a ogni diagnosi. Fammela ti, lettore.
Poi cominciai a scriverne sempre di più, in racconti, perfino favole, e perfino due romanzi, uno mai pubblicato. Sempre ascoltando musica complessa, da Hedge a Jarrett ai Nightwish, sempre leggendo e anzi adorando i Maestri, con la scoperta e lo studio di Mac Carthy, sempre cimentandomi in conferenze, lezioni in scuole, aziende e palchi vari, e sempre legandomi in cordata con ragazzi giovani, costringendo il mio fisico ad essere almeno 20 anni meno anziano, fisicamente parlando. La cordata Fabio- Matteo (Della Bordella) ha fatto scintille e ha fatto discutere, abbiamo segnato per 6 anni un certo modo di aprire le vie su roccia, e poi trascinato dal caso ho cominciato ad allenare, e da una bambina di nome Beatrice Colli ho iniziato un percorso che sta andando avanti con una donna (18 anni, ma che spessore) con lo stesso nome e cognome. Sempre con musica e letteratura ma anche tantissimo cinema ad accompagnarmi (voto la scena del cojote che attraversa la strada in Collateral, con Chris Cornell e gli Audioslave che iniziano quel capolavoro di liriche e note, shadow on the sun, la mia scena preferita e in cui meglio mi vedo calato), perché non esiste lo sport senza colonne sonore e narrative adeguate.
Ho scritto dei libri, una decina, forse nell’ultimo c’è il mio pezzo migliore, ma tantissime lettere, pagine, memorie, le ho su carta o hard disk e tutto eruttato (come Eddy in Eruption) fuori per pulsione interna e mai, dicasi mai, per vero progetto meditato. Scrivo anche sceneggiature e invento soggetti, perché mio figlio ha quel talento che io non ho mai avuto ed é regista e DOP sensazionale, una sorta di Eddy Van Halen o Charlie Parker delle riprese, letteralmente innova, e in sintesi ho quasi 58 anni di fortune alle spalle, dense di chimiche riuscite e svolte accidentali rivelatesi clamorosamente ricche e preziose. Tanto che alla fine io, ingegnere secondo il massimo titolo di studio conseguito, mi ritrovo in pieno in quello che Mac Carthy disse a un giornalista: inizio da un soggetto, attraverso il romanzo che mi esce ma non ho mai chiaro dove arriverà.
La vita come il Jazz, tumulto improvvisazione e sorprese, con tante congiunzioni e punteggiatura alla Wallace o Saramago. Con tanto studio dietro, però. Perché “il talento é grandemente sopravvalutato”, disse Kobe Bryant.
Avrei una sola richiesta, in effetti, a poterla fare: dilatare le giornate. Ogni giorno uno studio di funzione con tanti punti di discontinuità e molti parametri a dare fasci di curve varie con l’ascissa tempo ovviamente senza un intervallo finito di esistenza.
Scrivendone.
Perché se non ne scrivo, precipito in un senso di mancanza.
L’arte ti porta inevitabilmente a sperare che questo sia realistico. Un leggendario violinista, ben dopo gli 80, rispose a un giornalista che gli chiese perché continuasse ad esercitarsi: “sto migliorando”, rispose. L’arte, e lo dico da ingegnere nucleare, sfugge a qualunque sistema di.misura e perdersi ogni giorno in parole, musiche e segni vari é ovvia dipendenza
Note biografiche
Diplomato al Liceo Peano nel 1984, laureato in ingegneria nucleare nel 1990. Col 60 prima e la Lode poi, nonostante al Liceo non fossi certo un gran studioso. Tre anni circa nella ricerca, in fisica, poi progettista elettronico poi capo progetto e poi project manager e infine responsabile marketing in una enorme multinazionale di elettronica. Tante trasferte, tantissime riunioni. Tutto molto arido. Non ero decisamente portato alla carriera in un’azienda… Sono stato salvato dalla famiglia e dall’arrampicata, ho aperto una partita Iva nel 2006, due anni dopo aver iniziato a scrivere e nel pieno della mia accelerata in arrampicata. Consulenze di marketing prima, poi l’inopinata scoperta di avere un figlio geniaccio in tutto ciò che era filmare. Abbiamo fondato insieme una società con io talvolta a inventare soggetti, e intanto, come leggete nella mia storia, ho iniziato ad allenare e oggi, 2022, sono primariamente allenatore di una bi-campionessa mondiale, e si sogna l’Olimpiade. Sempre scrivendo di ogni mia giornata, dal 2004 non c’è giorno che non scriva almeno una pagina, di svariati soggetti.
A livello professionale ho riportato le competenze acquisite in varie aziende e responsabilità (project manager a livello internazionale in Philips, EMEA marketing manager in Philips semic., progettista in Laben e Philips) in varie attività, fra cui, dal 2015 con la yuripalmamediaproduction.com, anche la produzione di video professionali per committenti vari, anche internazionali.
Ecco il mio curriculum
https://drive.google.com/file/d/1spb54ia5XVeXTvPNX0WICS2LjVROspse/view?usp=sharing
Per tutto ciò che faccio amo circondarmi di collaboratori che sposino l’intelligenza alla fantasia e capacità di pianificare; devono avere idee, devo appoggiare le idee, devono essere propositive, devo spingere i progetti, e appoggiarli anche quando non ne sono parte attiva. (attualmente sono Presidente dei Ragni di Lecco per volontà dei soci di questo prestigioso gruppo alpinistico, e anche per tale ruolo da “tempo libero” ho dovuto fare delle scelte in base a tali caratteristiche)
Persone fondamentali della mia vita sono stati numerosissimi compagni del Liceo (un periodo di vita stupendo, dove l’invidia era sconosciuta e tutti ci volevamo veramente bene), Filippo Sevini e Stefano Pitassi, Bruno Pedrazzani e Nicolò Francesco detto Cecco, Matteo Della Bordella.
Ho avuto la fortuna di conoscere alcune persone dall’intelligenza superiore: Emilio Gatti e Giovanni Zangari. Altre dal carattere straordinario, come Marco Sampietro e Maurizio Tealdi, e recentemente Luca Schiera. Eccezionali come carisma Paolo Panzeri e Vico Valassi.
Hho tenuto circa 100 conferenze/serate, fra cui una trentina di spettacoli del CONCERTO VERTICALE, spettacolo live di musica e video ; inoltre, studi da autodidatta ( non ho trovato nessun corso universitario specifico) su Thomas Pynchon e David Foster Wallace.
LIBRI PREFERITI
La vita davanti a sì, Gary Romain
Permutation city, Greg Egan
La coscienza di Zeno, Svevo
Ubik, P. Dick
Un oscuro scrutare, P. Dick
Cronache del dopobomba, P. Dick
Il Re Pallido, David Foster Wallace
Infinite Jest, David Foster Wallace
Una cosa divertente che non farò mai più, David Foster Wallace
Oblio, David Foster Walalce
La ragazza dai capelli strani, David Foster Wallace
Brevi interviste con uomini schifosi, David Foster Wallace
Lo strappacuore, Boris Vian
La schiuma dei giorni, Boris Vian
Contro il giorno, T. Pynchon
Arcobaleno della gravità, T. Pynchon
V., T. Pynchon
Luce d’Agosto, W. Faulkner
Mentre morivo, W. Faulkner
Assalonne Assalonne, W. Faulkner
Aleph, Borges
Oltre il confine, Cormac Mac Carthy
Cavalli selvaggi, Cormac Mac Carthy
Figlio d Dio, Cormac Mac Carthy
Suttree, Cormac Mac Carthy
La Strada, Cormac Mac Carthy
Il buio fuori, Cormac Mac Carthy
Elisabeth, P. Sortino
Io sono leggenda, R. Mattheson
Un’educazione sentimentale, Joyce Carol Oates
Il soccombente, Thomas Bernhard
20.000 leghe sotto i mari, Jules Verne
L’isola misteriosa, Jules Verne
Il cuore nero di Paris Trout, Pete Dexter
Spooner, Pete Dexter
Il primo cerchio, Aleksandr Isaevic Solženicyn
Cattedrale, Raymond Carver
Cent’anni di solitudine, Marquez
Odissea, Omero
Si sta facendo sempre più tardi, Antonio Tabucchi
Tutto è cominciato con un ritardo, Antonio Tabucchi
Genius, Me Medesimo
Condèmoni, me medesimo ( non pubblicato)
ventimila leghe sotto i mari, Jules Verne
La metamorfosi, Frank Kafka
Caos, James Gleick
Pedro Pàramo, Juan Rulfo
L’età della ragione, Jean-Paul Sartre
Cecità, Saramago
L’uomo duplicato, Saramago
L’uomo senza qualità, Robert Musil
2666, Bolano
Faust, W. Goethe
Diceria dell’untore, Gesualdo Bufalino