A un certo punto, tipo fine Novembre 93, i miei usuali compagni di viaggi idioti, Pitax e Grego, mi dicono che non possono venire. Figuriamoci, io ogni tre mesi DOVEVO andare da qualche parte…in azienda lo sapevano, calcolavo ferie+ponti+artefizi che manco Feynman. e quindi parto, destinazione Patagonia e Terra del fuoco. E siccome pochi mesi prima in Venezuela tutto costava meno di poco, partii con esattamente 300.000 lire. Niente carta di credito.
21 gg programmati, con voli aerei interni comprati (nota 1) dall’Italia. Ovviamente mammotta e papà sapevano che si partiva in tre.
Ero partito a 68kg (nota2); dopo 3gg argentini, avevo speso 150.000 lire. Che ne sapevo che l’Argentina fosse cara quanto l’Italia? A metà permanenza la nota 1 prevedeva atterraggio a Ushuaia, terra del fuoco. Mi rimanevano 50.000 lire, non potevo assolutamente dormire da nessuna parte. Mi imposi strategia di spesa, mangiavo un bricco di latte e un panino vuoto al gg, dormivo rigorosamente per terra, ovunque. Tenda dove potevo. Servizi igienici e lavaggi vari non pervenuti. Con zainone alle spalle e zainetto sul davanti, per la precisione 25kg in tutto come da bagaglio misurato, potevo solo incamminarmi lungo la costa. Infatti questa foto è a circa 2gg di cammino da Ushuaia. Avevo una tenda ( Paolo Bertoni, la tua, la foto ti piacque…), e tipo ad un certo punto mi ritrovo davanti un tronco di 5 metri circa, sopra torrente impetuoso, a destra il mare. Campeggio. Fame come mai avuta prima e dopo in vita mia. Fame vera. Verso sera arrivano due cacciatori, mi guardano malissimo, traversano il tronco. Grande equilibrio. La sento come una sfida e traverso pure io. Al pelo, tronco viscido e di equilibrio io…lasciamo perdere. Se cado nel torrente non dico che sono fatto, ma comunque…dall’altra pare mi viene una crisi isterica, che meno male che ai tempi non c’erano selfie etc etc perchè vi dico che lo spettacolo era proprio pietoso. Magari però su youtube avrebbe spopolato, italico sprovvedutissimo al di là di un tronco, senza cibo e piangente. Noto sito contemporaneo ci avrebbe fatto news epocale. Comunque arriva il buio e-non-vi-dico-con-quale-terrore ritraverso.
Tre gg dopo sono nel villaggio, magari ora è più grande. Prendo l’aereo, arrivo più su, nord della patagonia, e per 2gg mi trascino che dalla fame non ci vedo. Una volta addento un salume in supermercato. Poi un’insegna, 10 pesos mangi quello che vuoi.
Entro. Brace giganteggiante, varie persone, buffet carnesco che mai vista tanta carne alla brace a disposizione in vita mia.
Quanto è vero che la sopressata irpina è il top, io vi giuro che la gente che c’era lì dentro ancora se lo ricorda, quel tipo straniero che faceva avanti e indietro dalla tavolata.
Poi dormo 1gg, immagino per la digestione. Arrivo a Buenos Aires, ho ancora, udite udite, 10.000 lire. Decido di investirli in paio di orecchini per attuale moglie allora neppure fidanzata (non li metterà MAI), due robe presumo fintissime però parevano carine, le telefono dichiarandomi (lei tra l’interdetto e il che vuole questo qua, lunga storia di un anno di corteggiamento, non mi filava neppure di sbieco), finalmente poi aereo. Si guasta a S. Paolo (ve lo giuro, vi dico che ve lo giuro), era compagnia scassatissima brasiliana, affiliata alla Sabena belga, con due soli aerei, l’altro doveva arrivare dal Giappone (ve lo giuro, vi dico che è tutto vero). Dormiamo io e altri tipo 50 sfigati per terra all’aereoporto. La mattina mi metto alla testa della popolazione sfigata, marcio sull ufficio Sabena, e faccio un casino che Grillo oggi al confronto fa ridere. La popolazione sfigata applaude. Caos. dopo qualche ora la Sabena mi dice, vi carichiamo su ns aereo, non ci state tutti, agli altri paghiamo 2 notti. Io voglio solo tornare a casa, fra l’altro ho una fame della Madonna. Boato di entusiasmo fra gli sfigati, un belga mi fa, tu dovresti fare politica, sei un leader nato. Hai voglia, sarà stato il padre di Favresse, visto quello che sono diventato. Comunque gli chiedo se può darmi qualcosa da mangiare. Bruxelles. Malpensa. Casa. campanello. Mia madre apre la porta e urla, cosa ti è successo. Io bello tranquillo sorrido e dico, tutto bene mamma. Però mi costringe allo specchio. Mi peso. 60 kg. Porco giuda se fossi 60kg adesso mi terrei il doppio. Ricordi vaghi su cena serale, però bella corposa.
LA FAME
Novembre 15, 2014 | 0 commenti