Prima di parlare di vincitori e perdenti, un’ode al bronzo (ma già solo per esserci era da venerdì che questa premessa era nell’aria) a Naïlé MEIGNAN
2017: questa bambina prodigio sulla roccia fa l’esordio nelle gare U16 e in Europa non ha avversari. Così nel 2018 e solo nel mondo il pronostico non è chiuso. Esordio in Cdm nel 2019, non alla Garnbret ma dopo qualche gara lontano dalle migliori c’entra la semifinale. Si vede che per la Lead il fisico sconta la maturazione femminile ma la tecnica è sopraffina e nel boulder conta molto di più.
Ancora vittorie in U18, intanto, poi in primo terribile infortunio.
Un anno fermo e di mezzo pure il Covid con, ricordiamo, le politiche anti giovani, in Francia non esasperate come in Italia ma comunque esistenti.
Torna e nel 2021 é Campionessa mondiale U20. Che è buon messaggio al mondo senior. Passano neppure 2 settimane e un utente commerciale passa sotto di lei mentre si allena. Lei cade, lo colpisce, frantuma il legamento crociato anteriore.
Due anni ferma, due operazioni.
Ogni tanto andavo a vedere cosa facesse, a un certo punto era partita a fare Boulder top robe, la gamba ingessata.
Atleta finita nel fisico e nel morale, ma non nella speranza.
Ricomincia con le gare e la roccia in estate 2023. Non è male.
Poi sempre meglio.
Febbraio 24: vice campionessa boulder assoluta francese. FRANCIA. La decima francese in Italia darebbe molto fastidio a Camilla. Perché il loro settore tecnico e i loro tracciatori sono il meglio d’Europa e ragazze come le nostre fino all’U18 (Bea ci battagliava bene in Coppa Europa) sono diventate da semifinale CdM dopo i 18.
Nuovo Esordio in CdM, nona in qualifica ed è una vittoria. Guardo la semifinale. Sesta e la tifo manco fosse mia atleta.
Finale: niente Nba stanotte, niente Edwards (nuova superstar dello sport mondiale, ennesimo alieno nella lega dei galattici), e bronzo finale.
Fossi presidente di una grande azienda la chiamerei per una conferenza.
Fossi primo ministro le darei un’ora nel parlamento italiano con prova scritta obbligatoria di comprensione a tutti i deputati. Lavoro, professionalità, competenza, dedizione disciplina. Nello sport o ti dopi o quando fai una cosa del genere sei superiore al 99% del genere umano. Grazie ragazza.
Veniamo alle gare
Nonostante numerose assenze (almeno 15 fra i migliori al mondo che fra pochi giorni saranno impegnati in Cina per la qualifica olimpica), la gara boulder maschile di Salt Lake City è stata stupenda con un sacco di sorprese e spunti.
Clamoroso il ritorno al podio dopo tre anni di Jacob Schubert, notoriamente molto a disagio nei Coordinativi e invece strabiliante e sicuro in quelli proposti. Quanti ne avrà fatti in inverno di ogni tipo e difficoltà? Il Kobe Bryant dell’arrampicata non si sarà certo risparmiato.
Grandiosa prova di Posch, grande speranza giovanile, per anni tamponato male dal mondo senior. Finire davanti a Tomoa Narasaki e Sorato Anraku sia in qualifica che semifinale é tantissima roba. Salto di qualità imperioso a 26 anni. D’altronde, dagli sport Seri sappiamo che puoi esplodere anche a 30 e perfino fino a 33. Sport Seri e durissimi. Dipende da tenacia e soprattutto contesti sociali. Federazioni e famiglia.
Sorato Anraku ha sofferto sia in qualifica che semifinale, non così alieno insomma, per poi dominare in finale. Ma non è sembrato imbattibile. Fuori dalla finale Tomoa, Toby Roberts e Colin Duffy, ma sono fortissimi, saranno sempre lì.
I nostri due Alfieri molto indietro dai primi, ma non sono professionisti e non hanno un team a supporto. Impossibile competere con l’Elite mondiale, così. Perché l’arrampicata da Tokyo in poi sta diventando uno sport serio, e negli sport Seri da soli Non si arriva nei primi 500 al mondo. Sarà così anche per l’arrampicata.
Speed dominata da Emma Hunt nelle donne e Samuel Watson nei maschi, mentre nel boulder femminile Grossman, sempre forse troppo magra e quindi da sottoporre a Dexa (e se sei sotto 14% di massa grassa a casa senza se, senza ma, senza certificati custom), vince mancando Garnbret e davanti a Bertone, poco brillante fino alla finale. Americane e francesi squadroni, sicuramente da copiare quanto a organizzazione tecnica. Anche la Slovenia molto bene e UK.
Noi non avevamo ragazze e penso sia sempre grave, perché è solo dalle gare che puoi capire, sia quando arrivi 10 che quando arrivi 80. Era una gara dove potevi finire 30 nel femminile perché dietro le potenze non ci sono comunque una cinquantina di fortissime come nei maschi. E le coppe Europa giovanili vanno bene fino a capire qualcosa ma il tutto lo si capisce solo fra i senior.
Last but not least, il tennis come qualunque sport serio ci insegna qualcosa e immagino sappiate dell’ecatombe dei migliori. DJOKOVIC, uno dei più attenti al fisico e alla salute fra gli umani da quando Agassi gli fece capire alcune cosette, a quasi 37 anni è quello che sta meglio fra i primi 10. Alcaraz e Sinner devono stare molto, molto attenti. L’usura ad altissimi livelli é sempre più alta in qualunque sport e gli allenatori hanno una responsabilità enorme.
Io sono fra questi.
La ifsc dovrebbe vietare certe tracciature fino all’U18 secondo anno, parlo di extrarotazioni spalle, coordinativi a 4 metri, e gli allenatori vietare certi tallonaggi e Lolotte. Fanculo il podio. Perché è un attimo finire la carriera a 16 o 17 anni. Legamenti e cartilagini NON hanno gli stessi fortunati processi di recupero dei muscoli. Bisogna fare pesistica già a 10 anni per proteggere il delicatissimo e vietare ciò che è troppo pericoloso prima di una certa maturità fisica.
Non sappiamo cosa ci sia nella Risonanza di Sinner, ma niente di bello, sicuro. E se posso suggerire anche a me stesso qualcosa, okkio e RM immediate alle spalle quando c’è qualcosa di sospetto