Fabio Palma

Infinite jest

La farsa della MATURITA’

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Basterebbe osservare che all’uscita di una quinta liceo nulla si sa di Mc Carthy, Musil, Borges, Faulkner, Russell, Chick Corea, Van Halen, Coppola, per riconoscere quanto sia totalmente errato considerare l’esame di stato come prova di maturità e tantomeno di cultura.

Prepara a comprendere ed analizzare?

Ma per favore… Sono uscito col 60/60 ma sarei stato un ignorante se non avessi letto Borges, Marquez, Dick, Russell e Cantor e ascoltato Pink Floyd, Ozzy Osbourne, Pat Metheny, Michael Hedge e Van Halen. Non riuscivo a comprendere Qualcuno volò sul nido del cuculo, Blade Runner e Quarto potere!! Neppure il Padrino.

I piani di studio liceali sono pessimi, arretrati e portati avanti da molti professori irresponsabili e immaturi, a fronte di pochissimi Eroi capaci di insegnare a ragionare svincolandosi da nozionismo e quantità surreali di verifiche e compiti.

A una mia atleta hanno detto a Novembre, da qui a febbraio ci saranno 70 verifiche complessivamente.

!!!!!!!!!!!!!!!

Simulazioni di prove di maturità…

Settimane con 9 verifiche in 5 giorni…

Follie, dettate da mediocrità

Più volte mi sono divertito a domandare a studenti usciti con più di 90 e anche 100/100 interpretazioni della derivata seconda o a far leggere anche solo tre righe di Meridiano di Sangue o l’uomo senza qualità: silenzio assoluto. Quei pochi capaci di afferrare immediatamente i veri significati sono adolescenti che hanno studiato poco ma letto abbastanza e coltivato passioni artistiche o discipline sportive intense dal punto di vista psicologico.

Tristemente molte famiglie sono travolte da questa anti cultura, i figli sono in gamba se studiano ed escono bene dalla “maturità”, pur chiaramente incapaci di parlare in pubblico, di analizzare un film come Parasites, di capire gli Audioslave o Charlie Parker.  Spesso questi ragazzi e ragazze continuano a vivere in casa fino ad oltre 25 anni, indice di mancanza di consapevolezza. Nella logica, e quindi in un test di QI, i voti alti di “maturità” sono inversamente proporzionali al risultato. Io ottenni 160 ogni anno solo perché studiavo poco o niente di ciò che era nei piani di studio, e la matematica la appresi per conto mio, perché era talmente insegnata male che grazie a Dio avevo capito ci fosse qualcosa che non andava. Dietro a procedimenti meccanici, cosa c’era??

Cos’era veramente la Potenza di un infinito??

Perché non mi insegnavano come Van Halen partendo da Bach fosse arrivato ad Eruption, senza teoria e a 17 anni?

Com’era possibile non mi avessero fatto conoscere l’Aleph e avessero interrogato per due mesi su Moravia e altri due su D’Annunzio? 

E Keith Jarrett? 

Chiesi ai professori una lezione su Keith Jarrett e Beethoven, su Miles Davis e su Dick, ero rimasto sconvolto da Ubik e ottenni soltanto un risultato: divenni temuto e in pratica avevo voti altissimi per riverenza. Avevano capito che la mia cultura da autodidatta era superiore a quella istituzionale… Questo in realtà non mi faceva felice, a scuola perdevo tempo!! Mio figlio lo capi’ in seconda (e grazie a due formidabili professori, matematica in prima e filosofia successivamente, grazie al cielo la gaussiana si applica anche al corpo docenti e con molta fortuna possono capitare professori tutti a destra della distribuzione), io dalla quinta. Presi 60/60, voto inutilissimo ai fini della vita, ma a modo mio, e continuamente annientato in discussioni di sociologia, letterarie di logica e di arte, da coetanei senza diploma o usciti con meno di 40 che da subito leggevano e imparavano per conto loro.

Chiaro, oggi le distrazioni social richiedono più volontà, il rischio di arrivare a 18 o 20 anni col nulla in testa causa scuola da una parte o telefonino dall’altra é molto più alto, ed appunto è compito di genitori, allenatori, Maestri su Passioni varie, cominciare già dalla prima superiore a citare brani letterari, musicali, intuizioni matematiche e di fisica, insomma Far ragionare e apprendere.

Uscire col 100 e non riuscire a capire anche un solo racconto di Borges o una pagina di McCarthy o la progressione di Are you going to me o i paradossi di Zenone (il primo che si accorse nella storia dell’uomo di quanto la didattica istituzionale senza Logica fosse inutile) é indice di grande ignoranza e incapacità di incidere nella vita, sul lavoro, su se stessi e, peggio ancora, su eventuali futuri figli 

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