Fabio Palma

Infinite jest

Flavia e Roberta

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Prendi 65 km e traccia un segmento. A tanto lontano sono nate, queste due donne meravigliose.
Poi lo trascini su un mappamondo, che è un casino, perchè su un mappamondo la geometria che ci hanno insegnato non vale più (lunga storia, molto interessante. Comprensibile, anche; sullo sferico Euclide vacilla. Beh, pure noi…). Comunque provateci, Tirreno poi Oceano, quindi gli US Open. E siccome si è detto che la geometria euclidea sulla sfera si incarta, quei 65km diventano metri. Pochi. Nello spogliatoio, oggi, meno di dieci. Poi, per un’oretta o chissà quanto, a volte anche meno di due. Una cosa che sarebbe piaciuta a Calvino, io penso.
E allora 20 anni dopo le sfide da bambine, che io le immagino due bambine pugliesi che giocano a tennis e si incontrano in tornei superprovinciali della piatta (e bellissima) Puglia, trovarsi in finale del torneo americano di tennis più importante di tutti, e diciamo anche il secondo torneo più importante del mondo, e per qualcuno è pure il primo.
Metteteci anche che una asfalta la nr.2 del mondo, e l’altra semplicemente è data 300 a 1 contro al più dominante giocatrice di tennis degli ultimi 20 anni, una che spara le batture a velocità superiore a Federer ( e non l’ho detto a caso ), cioè sopra i 200, e che se desse una sberla ad un uomo di buona forma fisica probabilmente lo manderebbe al pronto.
Mi rendo conto che se avessi puntato ieri 1000 euro sulla Vinci, che in fondo ce li ho, sarei stato a posto fino alla fine dei miei giorni.
Ma mi sa che pure lei non ci ha puntato. Che poi dopo il primo set quei 300 a 1 quanto saranno diventati? 1 milione a 1? Tirchi che siamo, alzi la mano chi avrebbe buttato lì dieci euro, dico due birre medie (oramai lontane ricordo delle vere medie, lunga storia anche questa), dopo il primo set.
Ce ne sono un centinaio di storie così, nell’infinita galassia sportiva, dove senza i trucchi trionfa di tutto, anche il merito, la tenacia, e la sorpresa. Al solito è la boxe, LO SPORT, ad aver avuto le sorprese più belle, il cinema lo sa (Cinderella man, The Fighter). Nella boxe puoi essere colossalmente più forte di quello di fronte, ma beccare un pugno che ti stende. Quando vedi un incontro di boxe, sai che un deca varrebbe sempre la pena di buttarlo lì, su quello dato 1 a un milione. D’altronde, non abbiamo tutti noi preso dei pugni imprevisti dalla vita? Epperò…Quella della finale Vinci-Pennetta e delle bambine pugliesi che si ritrovano sul New York Times comunque non è male, anche la boxe direbbe, bene tennis, così mi piaci, non è escluso che qualcuno in gamba ci faccia un film, un giorno. Sarò anche patetico ma a me ‘sta cosa fa un piacere quasi da piangere

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