Fabio Palma

Infinite jest

IL DOLORE e LA VITA

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Siccome l’allegato in fondo vale proprio la pena di leggerlo, ci compongo sopra il mio solito preambolo di vita.
Aprile 2014, il 13 per la precisione, l’autoambulanza mi porta al pronto soccorso dell’ospedale di Lecco. Nel tragitto rassicuro i volontari, o insomma i due infermieri che sono con me, quello che stanno vedendo a intervallo di qualche minuto non è niente di grave, fa un pò specie a vederlo ma non è grave. Lo ripeto immediatamente appena arrivato al pronto soccorso, mia moglie, che seguiva in macchina, lo dice a tutti, dalla reception in poi. Abbiamo entrambi paura che mi mandino in sala operatoria o chissà che, io ho solo bisogno di 36 ore. La fortuna vuole che al pronto soccorso è presente Laura Pastorelli, ehi che ci fai qui, ciao Laura, e parte la scarica, ma durano 4-4 secondi e quindi le spiego, fra una scarica e l’altra le spiego, insomma devo arrivare a Martedì, è domenica, Max, alias Massimo Barbieri, è all’estero per convegno, mi ha detto per sms che torna martedì, c’è un mare di gente e mi guardano in parecchi, perchè le scariche da punto trigger fanno una certa impressione, la Laura però fa un buon lavoro perchè capisce tutto e rispiega, arriva un primario di neurologia, una donna, intelligente e sveglia, è andata nel frattempo a vedere su internet di questo punto trigger e di questo Massimo Barbieri, ed entrambi esistono. Ci parliamo e decide per un cocktail piuttosto robusto di tranquillanti, da stendere un toro, e la rimanente parte della domenica e tutto il lunedì sono diciamo piuttosto affievolito, fisicamente parlando. Non lo sapevo, ma quella giornata era l’inizio di oltre un anno e mezzo di problemi cronici, prima di allora ‘sto punto trigger era una cosa che, scatenatasi una prima volta nel 2007 (ero al lavoro, riunione per la precisione, ritorno a casa che non sono andato fuori strada più volte per miracolo, risonanze magnetiche etc etc, operazione alla schiena già decisa e prenotata, poi mi ricordo di Max, ehi Max come stai, senti, avrei un problema alla schiena, leggo che la schiena è il tuo campo, vieni a trovarmi, mi dice, e in tipo cento secondi, forse 60, lui mi spense il trigger e mi evitò un’operazione di dubbio gusto ed esito alla schiena, giuro tutto vero), capitava ogni paio d’anni, dicevo arrivo a Martedì, mia moglie mi porta dove Max è primario, entro in sala d’attesa e queste sono cose che ti rimangono in mente, sapete, io avevo il mio problema ma NON ERA NIENTE DI CHE, una dannatissima conseguenza di anni di apertura vie, allenamenti, e anche tensione nella vita e nel lavoro perchè chi mi conosce sa che sono sempre al 100% su qualche cosa, e quindi sono perennemente teso alla cervicale, perennemente concentrato e quindi muscolarmente teso, dovrei sciogliermi ogni qualche ora, figurarsi, ma quello che MI RIMASE IN MENTE TUTTA LA VITA è quella sala d’aspetto, lì ragazzi c’era gente che veramente aveva dei problemi, il dolore cronico…CRONICO…Max al solito mi sistemò in qualche secondo, mi disse una cosa, al mio commento sulla gente che aveva davvero dolore, sai, quello che tu stai sentendo per qualche secondo a intervalli di minuti o ore, beh, c’è gente che ce l’ha 24 su 24, ecco io questa frase me la sono proprio incisa nel cervello, ci sono frasi che ti fanno capire e dovete sapere che Max era proprio in gamba anche al liceo, noialtri eravamo una classe che si notava, tutti leader nati e una nostra vecchia prof l’ho rivista alla serata dei Ragni e mi scrive”ricordo che eri sempre in pista con qualche idea sempre sorridente. Eravate una classe tra le più brillanti che abbia mai incontrato. Mettevate a dura prova tutti i prof. Un fermento di idee” ( Maria Cristina Nava), nella sala d’aspetto ricordo una Signora accompagnata dal marito con la faccia stravolta dal dolore che diceva ad un’altra Signora, è proprio bravo, parlava di Max, ho capito in quella sala d’aspetto cosa sia il vero dolore e spero di avervi interessato a leggere l’allegato, è importante, fa capire alcune cose che ci circondano e che, credetemi, ci sono totalmente sconosciute, se non ci si viene affondati dentro.
http://www.drmassimobarbieri.it/2016/05/23/dolore-cronico-e-vita-sociale/

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