Fabio Palma

Infinite jest

GRAZIE BOLT

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Ieri vado a scalare, ci fermiamo in un bar, c’è un giornale color rosa, pare sia sportivo, mi cade l’occhio sulla prima pagina, c’è solo calcio anche se non è periodo, nomi di squadrette e presunti squadroni, nomi di calciatori ad oltranza, discreti sportivi ma non fra i primi 100.000 sportivi al mondo ( mica ho esagerato…), poi una piccola finestra, sulla destra, ma piccola piccola, e c’è un lungagnone per terra, nell’ultima corsa della sua vita.

epa06141112 Jamaica’s Usain Bolt falls to the track after sustaining an injury during the men’s 4x100m Relay final at the London 2017 IAAF World Championships in London, Britain, 12 August 2017. EPA/SRDJAN SUKI

Quest’uomo è fra i primi dieci, forse fra i primi 5, qualcuno dice il più grande, sportivi di tutti i tempi. Non dell’atletica, di sempre.
Opinabile, come fai a dire che sia più grande di Phelps, o di Jordan, o di Owens, o di Alì. Fra l’altro, è pure un pò così, sì, bello è bello, ma ha la scoliosi, una gamba più alta di un cm dell’altra, quindi mal di schiena quasi cronico da anni, si infortuna spesso ed è il velocista che ha corso meno gare in carriera, praticamente era un record se ne faceva 10 all’anno, contando anche le batterie olimpiche dove camminava facendo 10”15, che non so se mi spiego. Provo a spiegarmi, in Italia 10”15 non lo fa nessuno da mille anni, Mennea fece poco sotto una volta, per dire. Il lungagnone è favorito, ovvio, è alto come mai nessuno nella storia della velocità, infatti gli dissero, da ragazzino, tu vai per i 200 e i 400, e avevano dei dubbi pure lì, troppo alto. Ma in jamaica non c’è la pallavolo e neppure il basket, viene venerata l’atletica, nelle scuole chi alza la mano alla domanda, chi vuole fare atletica, viene subito portato in carrozza come esempio riverito, omaggiato, coccolato. Il vero doping è questo, rispetto a noi e molti altri. Certo, hanno avuto anche loro gli Schwarz, qualcuno, ma molto molto pochi, la realtà è che se cammini per strada in un’isola caraibica son tutti figli della perfezione e capisci che geneticamente sono di un altro pianeta, e se un sistema provvede ad allenarli, ciao.
ma torniamo al fulmine, Bolt. Questo dice, voglio correre i cento, glieli fanno provare, la prima volta arriva terzo, perde tipo un secondo alla partenza, e non partirà mai veramente bene, ma appena finiscono quei 20 metri successivi…capiscono subito che questo qui ha diciamo delle potenzialità. E infatti da allievo, ovvero da pischello, è già uno che non si era mai visto.
Il resto è storia, storia di un cristallo fragilissimo che si allena con cura meticolosa e certosina per non spaccarsi, è stato sempre questo quello che si doveva fare con lui. Lo sportivo di punta più fragile al mondo non HA MAI AVUTO PROBLEMI a vincere, il suo problema era non frantumarsi. Tanti atleti pazzeschi che potevano arrivare ad un oro olimpico non ce l’hanno fatta perchè si sono spaccati, sapete? Lo sport VERO è usurante quanto un lavoro duro, anche molto di più. Li sport non fa bene, in quel senso. E’ pratica seria quanto lavorare al Cern di Ginevra, devi avere testa cuore e voglia da panico, ma è usurante su TUTTO. E se sei un cristallo come Bolt, per arrivare alla cima del mondo SAPENDO DI ESSERE UNO COME NON C’è MAI STATO NESSUNO, devi essere attento anche a scendere le scale….lui, alto quasi due metri ma capace di mulinare le gambe ad una frequenza come quelli alti 180cm…nel basket NBA ce n’è uno così, Russel Westbrook, ma ha scelto di giocare (alla grande…) in uno sport di squadra, come una decina di altri super bionici atleti di coloro. Sì, perchè i vari Lebron, Westbrook, Curry, Durant hanno delle capacità tecniche e fisiche tali che in atletica avrebbero dominato in una certa specialità. Ma l’atletica è poverissima, rispetto alla NBa, e in jamaica il basket è inesistente. Pensate che un certo Duncan, uno dei più grandi pivot di tutti i tempi, era un caraibico che fu dirottato al basket perchè un uragano distrusse la piscina dove si allenava, a pochi mesi dalla Olimpiade dove avrebbe partecipato…anche Bolt avrebbe furoreggiato in baseball o NBA, è ovvio. O forse NBA no perchè, appunto, troppo fragile.
Così io mi sono voluto scrivere queste righe in barba al giornale rosa, che non è neppure colpa sua ovvio, solo di chi lo compra, perchè sabato sera ci sono stati gli ultimi metri di questo figlio di Dio, e io mi sono commosso come quando salutò Phelps. Solo che Bolt è finito così, e io me lo voglio ricordare così, non quel bambino minkione che w i minkioni, quello che faceva il buffone alle partenze e W I BUFFONI E I BIMBOMINKIA, no, me lo ricorderò da adulto che soffre, da adulto che ha i lacrimoni (ieri sera quando ha salutato tutti), improvvisamente vecchio, molto più vecchio dei suoi 31 anni. Avrà mal di schiena tutta la vita ma cercherà di non farlo vedere, in totale ha regalato al mondo meno di 3 minuti di esaltazione perchè se sommiamo le sue vittorie leggendarie non arriviamo a tre minuti!!! Ma quei tre minuti hanno fatto crescere un sacco di persone, io perlomeno mi sento cresciuto. Scusate gli errori, sapete che scrivo di getto e non rileggo mai

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