Fabio Palma

Infinite jest

TOMY NATHAN

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E’ una grande storia di sport, ma alla fine vi renderete conto che si tratta anche di una grande storia di politica. Può uno dei più grandi atleti del secolo scorso essere stato, anche, uno dei migliori politici americani di tutti i tempi?
E come fai a dirlo, chiedete.
Beh, che sia stato uno dei più grandi atleti del secolo scorso è perchè se giochi due superbowl americani e in uno di essi ricevi 10 volte la palla ovale, significa che hai gambe da centometrista, fisico d’acciaio, e coordinazione da parkour avanzato, e molto altro ancora.
E per quanto riguarda la politica, si sa che è sull’integrazione che giudichi un politico. Uomo vs donna, bianco vs nero, ricco vs povero, cittadino vs valligiano, settentrionale vs meridionale, italiano vs immigrato e olandese vs italiano etc etc. La Madre di tutte le buone, o cattive politiche, è quella lì. Se fallisci, sei in un oceano di shit. Perfino in condominio o in un’azienda o in una società sportiva, è da come gestisci le integrazioni fra età, sessi e ceti sociali e culturali che si vede se sei adatto o meno a gestire. Il resto sono chiacchere. I numeri contano. Il numero dei litigi, dei malumori, delle bombe, degli ammazzati, dei NON integrati. I metodi? C’è il bastone, la carota, il buonismo, il cattivismo…io sono un buonista, ovvio, ma ho gestito cose piccole, massimo 30 persone in un’azienda, e poi i Ragni. Tony Nathan cambiò uno stato…come? leggete un pò.
Siamo in Alabama, 1970, lo stato più razzista del pianeta. Diversi morti ammazzati, zero indagini, bagni separati, docce separate, bus separati. In una scuola si iscrive tal Tony Nathan, che siccome è nero non lo fanno giocare neppure col binocolo. In allenamento, però è come vedere un incrocio fra Owens e un ginnasta del corpo libero, immarcabile. Ah, già, si parla di football americano, ovvero interessa e piace a tutti, solo che sugli spalti ci sono neri da una parte, che guardano i neri in panca, e bianchi dall’altra, che tifano amici e figli forse non portatissimi.
La scuola perde e perde, e l’allenatore è stufo. E’ un coach non razzista, ma neppure particolarmente interessato all’integrazione. Solo che sono due anni che perde e non ne può più. Entra Nathan!!, dice ad un certo punto, partita stancamente arrancante in perdita. Il tipo entra, ragazzino non muscoloso ma agile, molto agile, e timido, molto timido. Riceve palla, e fa quello che racconteranno tutti i decenni a seguire. Ne semina cinque, ne scarta altri tre, e fa il così detto touch down.
In tribuna i bianchi fischiano e urlano, quel negro non doveva entrare. I neri esultano, i compagni di squadra bianchi perplessi, ma rosicano.
La storia diventa complessa quando si presenta un predicatore, che dice, posso fare il cappellano della squadra? Sparisci, gli ringhia il coach. Questo insiste nelle settimane a seguire, e alla fine gli concede 5 minuti.
Sarà oltre un’ora, il tipo con le parole ci sa fare, e in poche settimane converte pure mezza squadra, e in un anno tutti, coach compreso, che si fa battezzare. E intanto Nathan gioca dall’inizio, che è uno scandalo per tutta la città bianca, solo che la scuola le vince TUTTE, arriva alla partita decisiva e perde solo lì…e cosa fa? Campus estivo con la scuola rivale, con il cappellano a fare da mentore, e i due coach che decidono, ci giochiamo la finale alla fine.
Così sarà, e devono affittare uno stadio, da 40.000 posti, dico 40.000 posti, e 20.000 fuori, per vedere due college sfidarsi in una partita. Forse non avete capito bene, è come se alla partita fra due istituti tecnici di Torino riempissero lo stadio della juventus con 20.000 fuori senza biglietto… Arrivano tutti i network nazionali a vedere, copertina del Times, e tante altre cose. La National Geographic, che apparentemente non centra una mazza, ci scriverà un articolone. E’ un caso nazionale, non è solo football americano. Non si era MAI VISTA UNA COSA DEL GENERE, NEPPURE IN UN FILM.
Nathan perde ancora ma con prestazione strepitosa, e l’anno dopo lo stato dell’Alabama decide di fare squadra mista, e poi vincerà il titolo nazionale e poi Nathan finirà professionista, seminando avversari per anni e anni come birilli, con finte che non si erano mai viste, e corse come in una finale olimpica, ma con energumeni che ti spazzano via. Il football americano è tipo che fai atletica a livello olimpico con pugili che ti arrivano addosso per ammazzarti, in sintesi io l’ho sempre visto così. Dicono che sia lo sport più duro del mondo, perchè con la boxe puoi schivare e ci sono regole, nel football americano insomma…
La città? Woodlawn. Omicidi e quant’altro ridotti al lumicino, dopo l’avvento di Nathan, e questa è stata la sua attività politica. Nessun governatore aveva mai lontanamente fatto qualcosa di positivo per lo stato, nessuno stato ebbe mai riduzioni della delinquenza come nei dieci anni a seguire della partita del 1974 di Tony Nathan. A mio modestissimo parere, fra i primi 50 atleti di tutti i tempi c’è lui, e fra i primi dieci politici del secolo scorso anche. Io la vedo così

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