Fabio Palma

Infinite jest

L’UOMO DI FERRO

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Stanchi? Stressati?
Fesserie.
Se dovesse capitarvi di leggere, e capita spesso, di giocatori di calcio professionistico stanchi fisicamente o mentalmente, mandateli, se possibile, a quel paese, e nonostante siano magari i vostri beniamini, mettetegli una croce sopra. Non sanno quello che dicono. Non sanno cosa sia lo sport serio. Non sanno cosa sia lo sport professionistico serio. Quello che usura davvero, testa e muscoli.
E ce ne sono due, da mettere a capofila, e parlo di sport di squadra. Il primo è il football americano, e vi racconterò una storiella nei prossimi mesi, ma d’altronde avrete già letto e visto, probabilmente. Altro che tritacarne, quello è una centrifuga, che è pure peggio.
Il secondo è la NBA, quella cosa spettacolare a cui ambiscono centinaia di migliaia di giocatori di basket nel mondo, e dove invece riescono a giocare poche decine, e dove pochi durano per più di 5 anni, nonostante ingaggi da favola, notorietà come se piovesse, e tutto quello che uno vorrebbe dalla vita, a dirla tutta.


E prima di spiegarvi chi è costui, della foto, vi dico subito che per nove mesi all’anno il giocatore NBA ha soltanto otto ore libere, che devono bastare anche per il sonno. Quelle dopo la partita…dove donne, vizi e quant’altro sono più o meno possibili, dopo mezz’ora di bagno nel ghiaccio per le botte subite. Ah, in quelle 8 ore devi anche dormire, prima di essere catapultato in un aereo, perchè spesso giochi 4 o 5 partite la settimana, o direttamente in campo, se hai il giorno di allenamento perchè giochi in casa.
Bene, il tipo della foto si chiama AC Green, e lo chiamarono Iron virgin, e ci hanno fatto un film…Iron virgin perchè i coimpagni di squadra gli mettevano donne provocanti fuori dalla porta della camera, ma lui…andava a dormire. Niente droghe, niente vizi, niente bere. Con questo risultato, ma per favore calatevi nella statistica: 1192 partite consecutive per un totale di 14 stagioni e mezze sempre in campo. Signori, 1192 partite consecutive in NBA…senza mai saltarne una…senza mai farsi male dico almeno a un dito…uno stiramento, una piccola contrattura, un giramento di balle, una mancanza di voglia, Coach domani salto, Coach ho la festa della sorella e tanto siamo già nei Play off (vinse tre titoli e giocò sempre in squadre FORTI), insomma immaginatevi VOI per 14,5 anni a non saltare neppure una giornata di lavoro, neppure per un raffreddore, e però in mezzo metteteci 600 trasferte di lavoro con aerei, aria condizionata americana, e tutto quello che volete, mal di testa compresi eh, e poi un sacco, ma davvero un sacco di botte, perchè ragazzi, sotto canestro, in NBA, circolano molossi da 110 kg che usano i gomiti come cacciatorpedinieri.
Buon difensore e ottimo rimbalzista, recitano le note statistiche, ovvero sotto canestro se l’è vista anche con Shaq, gente così. E di lividi, ve lo dico io, ne ha sicuramente avuti da venderne.
E poi lo vedi in questa foto, una persona così gentile e così docile, vorrei dire DOLCE, e in fondo minuta anche se stiamo parlando di uno alto più di due metri, e capisci che il tipo aveva, semplicemente, una concentrazione mai vista nella storia della NBA. E, quindi, della storia degli sport di squadra. E, aggiungo, raramente vista anche nella storia della vita in generale perchè, e che caspita, pure un premio nobel della biologia o della fisica, gente che spesso non si muove dal suo laboratorio per settimane e mesi, in 15 anni almeno una volta avrà detto, oggi sto a casa.
Ah, già, direte voi, ma gli altri tre mesi dell’anno? Niente, siccome lui non aveva il talento dei migliori, si allenava ogni giorno, dieci ore al giorno, e così sempre rimase in squadre di vertice…

A.C. Green celebrates his fourth NBA Championship

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