Fabio Palma

Infinite jest

ISOLA DI SKYE

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Dunque
una tenda comoda, spaziosa, da piazzare in un’area tranquilla, superbamente verde, docile e attraente, con viste da panico e possibilità infinite di riprese e video. Perchè scopo primario del viaggio di 9 giorni, appunto, era quello di filmare e fotografare, per un video che fosse all’altezza dell’inizio del film Prometheus, girato appunto dove si voleva andare: l’isola di Skye.
La richiesta è partita da lui, Yuri, mio figlio, e dico la verità, non mi ero mai interessato alle zone nordiche e quindi ne sapevo pochino. Per carità, che fossero interessanti e belle lo sapevo, ma distrattamente, ho radici mediterranee molto solide e i miei viaggi sono sempre stati a latitudine calda, in tutto il mondo. Certo, sono uno scalatore, ho aperto vie in montagna, ma quella è un’altra cosa. Per me, viaggiare ha sempre significato giungla, deserto, quelle cose lì.
Solo che Yuri ha sempre saputo il fatto suo sulla scelta dei posti fotografici, e poi mi piace supportarlo, per cui sono andato da Bertoni con nozioni vaghe su quest’isola, e specifiche di tenda puramente geometriche. Insomma, basta che sia grande, comoda, una casetta accogliente e magari pure tiepida alla fine di una lunga giornata di camminamenti placidi con panorami da urlo. In Scozia, poi, si può campeggiare ovunque, sarà una figata, mi dico.
Certo mia moglie mi aveva detto, guarda che c’è vento adesso, da fine Agosto è variabile e c’è vento, ma un’occhiata pressapochistica mi aveva riportato un valore sui 40 km/h, che sì, a scalare dà fastidio, un vaso te lo fa anche cadere, ma insomma cosa vuoi che faccia ad una tenda…
Così arriviamo all’isola di Skye, superiamo il ponte, e immediatamente ci dirigiamo a sinistra, con guida a sinistra anche, ovvio, contenti di incrociare pochi o nessuno. Neppure cinque km e vediamo subito una laguna da urlo, scendiamo enstusiasti, vai di zaino fotografico, vai di zaino porta Ronin M (stabilizzatore elettronico piuttosto costoso…), 4 metri di cammino su erba e felci ed eriche lussureggianti e…zac, fango fin sopra la caviglia.

Ma porc…scarpe che non si vedono dai grumi e primo Ko subito, che pure il cielo era appena nuvoloso e tutto sembrava innocuo e da pic-nic al parco di Monza.
Va beh…si ride e si filma, si torna in macchina, si fanno 15 km, forse meno. Finisce la stradina, davanti un sentiero e a circa duecento metri si vede un piccolo spazio, intorno il mare e colline e prati superfangosi, tanto belli quanto intoccabili, ma soprattutto…un vento che mi pare assolutamente superiore ai 40 all’ora…peraltro, stranamente siamo solo noi…
Non abbiamo filmato il montaggio tenda, e un motivo c’è: abbiamo un nome, non volevamo fare una figura fantozziana…ma qui lo scrivo, con terreno che ha rifiutato i picchetti, e sassoni dai 3 ai 10 kg intorno e dentro la tenda, il metterla su è stato tragicomico.
Dormirci, un film comico…la tenda sembrava Luna Rossa le rarissime volte che ha battuto Oracle e New Zealand, solo che di skipper non ce n’erano. Avete presente le foto di questo articolo? Ecco, è quando la tenda stava su…un secondo dopo era giù schiacciata altezza uomo-che-dorme-preoccupato. Yuri dormiva beato come in un lettino a dondolo, io ero convinto finissimo in mare, pur lontano duecento metri. La mattina, tutti spostati di mezzo metro, noi tre, la tenda, e almeno 80 kg di sassi. Da quella mattina so che una barca a vela può portare via un peso a piacere, esattamente come una leva: datemi una leva abbastanza lunga etc etc. Beh, datemi una vela abbastanza grossa, e vi porto in giro quello che volete. Nella fattispecie, la tenda Bertoni scelta, ottima secondo me per una vacanza mediterranea, deve aver pensato, ma questo è scemo…
Ah, poi c’è la questione variabilità…

Da noi cosa vuol dire variabile? Boh, passano delle nuvole, forse piove, poi esce il sole. Magari prima di sera piove ancora…
Ecco, a Skye, da fine Agosto, sappiate che variabile significa che il cielo rigurgita rovesci anche apocalittici almeno dieci volte al giorno, seguiti da sole che asciuga tutto in dieci minuti, e poi di nuovo tempesta, etc etc. Cielo paurosamente bello per film e foto, infatti Yuri non stava nella pelle, ma per l’attrezzatura fotografica un mezzo incubo, e in fondo pure per la povera tenda, che se avesse potuto parlare credo sarebbe stata messa all’angolo per linguaggio scurrile, ma poi perdonata per ovvie circostanze attenuanti.
Mi tocca dire che dopo sei giorni siamo dovuti andare in B&B, la tenda mostrava segni di usura diciamo ancora non preoccupanti sul breve ma a fine serata chissà, l’avremmo poi trovata? Magari la prossima volta sarò un pelo più attento alle specifiche del luogo…però, fotograficamente e cinematograficamente, che ne dite? Yuri voleva produrre qualcosa da Nationa Geographic livello Top, ed è contento. Io mi sono sporcato, e qualche giorno all’anno, devo dire, la parte selvaggia di me mi piace venga fuori. Bertoni ora sa come progettare una tenda da campo base sferzato da vento da 80 all’ora con dieci tempeste all’anno, e in fondo siamo tutti contenti perchè outdoor, non dimentichiamocelo, significa fuoriporta. Ci sta, che si venga sbattuti a terra…anche non metaforicamente.
ll video eccolo qui, mi raccomando, condividetelo a più non posso!! E lasciate i vostri commenti, anche (con gmail, è immediato)

Invece per le foto, visitate il suo account Instagram
https://www.instagram.com/palmayuri/
Prossima meta? Dunque, abbiamo in mente SudAfrica, Azzorre, ma anche Baffin, Patagonia. Bolivia, Colombia…

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