Fabio Palma

Infinite jest

COSA e COME INSEGNARE

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Sono sempre stato molto poco convenzionale verso l’insegnamento in generale. Il liceo, l’università, le scuole di scrittura, le scuole di musica, le scuole di Arrampicata e alpinismo.

Qualunque scuola.

La parola Corso non mi piace, e quando per poter avere i requisiti per allenare ho dovuto seguire l’ennesimo corso della mia vita, mi sono sentito per l’ennesima volta fuori posto e annoiato.

Eravamo a Milano, parlavano di triangolo delle forze e non capivo. Eravamo una ventina, ed ero certamente il climber con più curriculum di salite in falesia e non parliamo poi delle vie in montagna, ma non sapevo nulla di teoria e gran parte di quello che veniva detto mi pareva perfino errato. Ho iniziato a scalare a circa 30 anni e non avrei mai raggiunto l’8a in 5 anni e poi fatto quello che ho fatto se avessi seguito quello che stavo sentendo. Un giorno fui coinvolto in una giornata in falesia con scalatori già bravi a cui una guida alpina tentò di far applicare il metodo Caruso, e non c’era niente di corretto o meglio di applicabile, costretti ad applicare alcune nozioni i tre allievi, già comunque da 6c, si muovevano malissimo su una placca di 6a.

Niente.

Eppure senza la scuola, i corsi, gli insegnanti di qualunque materia, la maggior parte delle persone sarebbe culturalmente un nulla.

Dove sta, allora, il “balance”? Perché alcuni dei più grandi pensatori, scienziati, artisti, registi, matematici, erano e sono autodidatti, e altri invece avevano e hanno un poderoso curriculum di studio? 

Nel 1995 un mostruoso chitarrista Jazz, direttore di un’accademia nonostante la giovane età, un mostro nella teoria musicale, fu mandato a intervistare quello che lui stesso, nelle lezioni Master, chiamava the King, il massimo innovatore della storia del suo strumento: Eddy Van Halen. 

L’intervista è completamente disponibile on line e Shaun Baxter riflette alla fine su questo paradosso. Alle sue continue domande di teoria Eddy non sapeva rispondere. Aveva inventato tutto “ad orecchio”, non sapeva leggere la musica, non sapeva nulla di teoria, non conosceva neppure nomi come Frank Gambale (chitarrista jazz che a partire da una sua innovazione aveva sviluppato la tecnica dello sweep picking andando di fatto due volte più veloce DI Eddy), non gli interessava nulla dello sviluppo delle sue innovazioni né di essere considerato il migliore in nessun campo. 

Baxter scrive, l’ambiente della musica è così competitivo che se non lo sei non emergerai mai, eppure quest’uomo non ascolta neppure la concorrenza. Non sa chi siano!! E non conosce la teoria, niente.

E allora, perché io insegno, si domanda? Perché ho studiato migliaia di ore di teoria quando The King ha rivoluzionato tutto senza sapere nulla? 

Eddy era un Genio e il Genio non deve Mai essere sottoposto a regole, ecco la prima risposta. 

E la seconda, valida per tutti gli insegnanti e gli allievi di qualunque materia, e che le regole vanno sempre adattate e non devono mai avere maglie strette. Abbiamo visto quanto fossero astruse certe regole imposte a causa della pandemia, creando paradossi ridicoli (recentemente ho visto due ragazze mano nella mano andare in giro con le mascherine, e le stesse mascherine al supermercato sono il massimo della illogicita’ con la gente che si tocca occhi e naso 7 volte al minuto, pagando poi in contanti e toccando tutto), e Shaun Baxter si interroga sulla sua stessa professione di insegnante Top.

Per evolversi bisogna apprendere, senza le basi e tutto ciò che viene dopo non puoi creare qualcosa di tuo, ma allora perché Van Halen senza teoria ha rivoluzionato e introdotto così tante innovazioni, da lui poi insegnate?? 

Ecco che io alleno secondo logica, non regole e tantomeno un metodo come quello di Caruso, peraltro ignoto ovviamente ai migliori climbers della storia.

Manolo e Dawes hanno letteralmente anticipato di decenni l’arrampicata più evoluta senza codificare nulla. A orecchio. Come Van Halen 

“Venivo dalla ginnastica artistica, ero una promessa, e ci facevano vedere Nadia Comaneci. Era la più sciolta di tutte e poteva fare certe cose solo per quello. E io ero il più sciolto di tutti in ginnastica, più delle femmine. Quando mi diedi all’arrampicata riflettei come tenere il bacino incollato alla parete, anche in strapiombo mi faceva fare meno fatica nelle braccia. Se alzavo tantissimo i piedi e mi mettevo a rana incollando il bacino, scaricavo le braccia anche su svasi ” Manolo 

“non avevo Forza di dita come altri e ragionai sul fatto che meno stavo attaccato meno avrei fatto fatica. Così iniziai a lanciare invece che a bloccare. E lanciando potevo arrivare molto più in là e senza Forza, io ero basso e non sarei mai arrivato lontano staticamente ” Johnny Dawes

“mio padre era un jazzista e suonava anche la notte. Io ascoltavo clarinetto e pianoforte tutto il giorno. Mi fece dare lezioni di piano da un maestro russo che mi faceva vedere qualunque passaggio e poi mi dava gli spartiti. Io fingevo di leggerlo ma avevo visto le sue mani e andavo ad orecchio. L’ho ingannato per 3 anni e poi per 4 anni vinsi un concorso per pianisti, 5000 concorrenti ogni anno, così tutti pensavano che sapessi la teoria. Posso dire che se avessi dovuto seguire quanto si sapeva non avrei mai composto nulla di quello che ho scoperto andando ad orecchio”, Eddy Van Halen 

Quando alleno e Insegno ho sempre in mente questo tre esempi. Agli studenti di matematica, fisica e arrampicata non portati per nulla mi affido ad una didattica standard, mai comunque rigida (totalmente inutili i grandi carichi di lavoro), appena intravedo anche una minima predisposizione abbandono qualunque regola e incentivo l’orecchio, l’improvvisazione, la logica, la varietà. 

I due Manuali che ho pubblicato sono certamente anticonvenzionali ma sono stati scritti secondo Logica, secondo quello che ho visto e sperimentato, secondo la mia storia personale. So che fanno e faranno discutere, ma non li ho scritti per andare controcorrente.

Semplicemente, non vedevo correnti in cui mi riconoscessi

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