Fabio Palma

Infinite jest

UNA LEZIONE…

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Eravamo in una capanna di paglia in un posto della Thailandia che pare che adesso sia parecchio turistico, mentre allora eravamo proprio solo io e il mio amico Grego, poi ci avrebbe raggiunto Pitax in Australia, e una famiglia locals ci aveva dato questa capanna. Non è quella della foto, era proprio spartana, ma non esistono foto di questo posto, e dopo che avrete letto capirete perchè non pensai di avere prove del mio passaggio…
Arriva una ragazzina, meno di 15 anni, probabilmente sui 10-12. Ci dice se vogliamo del cocco, perchè no diciamo, la capanna era a pochi metri da un mare da panico e sotto delle palme alte dai 15 ai venti metri, non di meno. Le palme erano tutte lievemente inclinate, potrei dire appoggiate tipo placca della val di mello di V, nel caso chi mi legga sia scalatore. Insomma una sezione cilindrica che andava su di un bel pò, inclinata.
‘Sta ragazzina abbraccia la palma, diventa una sorta di parassita di quel legno perchè la vedi che niente l’avrebbe potuta staccare tranne la sua volontà, dopo di che in meno di trenta secondi arriva in cima alla palma, stacca una noce, la butta giù, scende come scendereste voi le scale del metrò, poi da una sacca prende una sorta di machete, da un colpo, ci fa bere il latte di cocco, poi taglia in pochi secondi il rivestimento della noce, le fette di cocco, e ce le da. Buono da morire.
E se ne va ovviamente in maniera veloce, e ovviamente a piedi nudi, proprio come aveva salito la palma.
Io e Grego passiamo un paio d’orette tra sabbia e mare, dopo di che cominciamo a romperci, ci viene sete, etc etc, la ragazzina ci aveva lasciato il machete, e naturalmente ci diciamo, facciamoci del cocco.
Parte Grego, allora un fisico allenato da tre volte alla settimana di nuoto, era più definito di me. Fa tipo tre metri, si scortica come ad un assalto alla Maginot, e cade. Rido e sicuro di me (pur non avendo all’epoca mai scalato se non un terzo grado dalle parti del sacro monte di Varese, poi solo ferrate) parto ancora ridendo.
Al terzo metro realizzo che sarà dura, molto dura. La palma comincia ad oscillare al quinto metro, da lì in poi è una corda a sezione clindrica, sempre più stretta, ovvio, la natura è mica tonta, fa una base più larga e sopra sempre più stretta, così oscilla, le noci cadono col vento, e via via con l’evoluzione. Tutto molto razionalmente poetico, comunque la abbraccio con braccia e gambe, la bambina aveva fatto così. Solo che la pianta vede DAVVERO me come un parassita…comincia ad oscillare manco fosse una bandiera del palio. Dopo almeno cinque minuti sono a dieci metri, Grego mi fa, guarda che oscilla molto, però a quel punto che faccio? Proseguo, un paio di rivoli di sangue su braccia e gambe, arrivo al Top, oggi si dice così, che ‘sta cacchio di pianta sembra la Madre di tutte le catafionde, e come cazzo faccio a togliere la noce? Almeno dieci minuti, un braccio piano, pianissimo, a dare colpetti, l’altro abbracciato alla malefica pianta come fosse la mia mamma e niente di meno. La noce si stacca, cade.
E io?
Ho fatto un paio di ritirate sotto il brutto tempo, in montagna, ma soltanto una volta al Ratikon sotto un temporale biblico, con Paolo Spreafico, ho avuto qualche minuto di perplessità (panico leggero…) come quella volta. In realtà, sulla palma me la feci sotto. Molto. Neppure a vedere Shining me la feci sotto così. Dicono che Saw sia peggio, ve lo dirò.
Arrivo giù che sono devastato, ferito, esausto. Usando la mia pelle come un attack definitivo. I piedi sono feriti manco avessi attraversato dei carboni ardenti, Grego ha rispetto e non ride, aveva seriamente pensato che non avremmo mai raggiunto l’Australia.
Restavano da dare un paio di colpetti alla noce, così aveva fatto la ragazzina.
Rischiamo di mozzarci la mano più volte, poi esce zampillando, nella sabbia, tutto il succo, o come diavolo si dice.
Capiamo come non sia il caso di tagliare le fette….
Mi sentii così occidentale, così cittadino, che mi dissi, devi fare qualcosa. Da meno di cinque giorni mi ero laureato con Lode in Ingegneria nucleare, ero qualcuno in fondo, mi avevano pure applaudito in centinaia, con le lodi si faceva così. Come potevo essere così totalmente incapace in qualcosa??? Non ero un ingegnere messo così male, mi ero sempre detto, potevo correre e saltare, giocavo a calcio e ping pong, avevo fatto qualche garetta di atletica…insomma, ero davvero così SFIGATO come quella palma aveva sentenziato?
Sì…
Non so se quel giorno la prima gemma della passione arrampicata si fece largo, nel sottosuolo dei pensieri. Iniziai a scalare molto dopo.
Però sono sicuro di una cosa: anche molti anni più tardi, quando avrei aperto vie al Wenden etc etc, su quella palma mi sarei cagato sotto. Respect to that girl, e in generale, non pensare mai di essere forte. C’è sempre un bambino e una bambina, spesso orientali o africani, che sanno fare un qualunque gesto atletico meglio di te. A dir la verità, su youtube, sotto un video a milioni di visualizzazioni in cui una bambina cinese di 7 anni ripete perfettamente con chitarra elettrica e senza neppure una stilla di sudore tutti i più difficili assoli rock degli ultimi 30 anni, e poi ci dà dentro con pezzi jazz e classici, un tizio ha scritto: remember: there is always someone from Far East that can perform better than you, whatever, expecially if she or he is a kid”

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