Fabio Palma

Infinite jest

SULLA VOCE, estratto dal romanzo Condèmoni

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Dalla terza lezione
Non so, sono incuriosito dalle sacche vuote della coscienza, in parte riempite dalla INcoscienza, si capisce, ma in parte anche dall’imprevedibilità. Lunga storia, mai chiarita. O forse sì, ma per ognuno è…è diverso, si capisce. Ha a che fare col mettersi in pausa.
Prendete una donna, sensibile alla voce altrui, per esempio. Ce ne sono. Donne che si innamorano della voce, voglio dire. e questo spiega perchè si vedono in giro coppie sorprendenti. Non daresti nulla a certi uomini. Spacciati. Eppure sono con delle belle donne.
E’ per i soldi, interruppe Slash.
Ridacchiarono. A lui piaceva partire easy, per così dire.
Sì, anche. Ma non solo. Così come tutte quelle storie sul fascino, carisma, attrazione intellettuale. Cultura. Sì, ci sono anche quei casi. Ma pensateci bene. Non risolvono tutte le situazioni. E sapete perchè? Perchè, è un fatto, ci sono frequenze, frequenze, che rimbombano in qualche sacca vuota, generano un eco, questione di acustica, come essere in un teatro ben fatto, e questo eco deve avere un trasduttore, parte qualcosa di chimico, e si genera l’infatuazione. E va avanti per anni, badate bene. se ci pensate, accade a tutti. Ci si innamora magari di un attore, cioè lo si pensa, ma poi ascoltato in lingua originale…una delusione. Per non parlare dei conduttori radiofonici, quando li vedete in una foto o dal vivo, impallidite dallo stupore. Negativo.
Fece una pausa, studiata. Per farli concentrare. Ora arrivava il difficile.
Sapete però cosa accade, non a tutti, ma succede? Che cambia la voce, col tempo. Sì, invecchia anche l’epiglottide. Una volta risolsi un caso così, fece analizzare le voci delle vittime.
I ragazzi lo ascoltavano e lo guardavano. Mentalmente, prendendo appunti. Due o tre fecero per fare domande, ma Rudy continuò. Bisognava essere serrati, adesso.
E questo vi fa pensare anche su che cosa sia il corpo e cosa rappresenti un’espressione di quel corpo, no?
Fece una pausa. La voce è un’espressione, no? Come il gesto, e poi ci sono le espressioni involontarie, come l’odore di una persona. Su quello che loro possono controllare, potremmo sempre fallire, c’è gente in gamba, là fuori. Gente veramente (calcò il tono, come a sottolineare, su veramente) capace di fingere. Di mentire. Ma certe espressioni sono involontarie. E la voce…sì, dipende da noi, ma fino ad un certo punto. ha a che fare con la fisica, è una questione di onde. Una serie di onde. Un fascio. Che colpisce una membrana, cioè il timpano, ecc ecc, ma che riempie anche dei vuoti, e anche la coscienza è un vuoto. Sapete cos’è, una serie di onde? Un mazzo, un grappolo di onde. Simili, ma diverse. Si differenziano per una costante ( mentre parlava, proprio in quel momento, gli venne in mente che ora si faceva davvero difficile, per loro), ed è lì che dobbiamo, pazientemente, indagare, analizzare, colpire. Scolpire. Passano gli anni, qualcuna di queste onde diventa diverse. Cambia l’effetto che fai sugli altri. Cambia quello che sei, per gli altri. Non piaci più, o piaci di più. L’altro ti guarda in modo diverso, e pensi alle rughe, o a cose così, e invece non è quello. E’ la tua voce.
I ragazzi lo guardavano, e non è che capivano molto. Proprio come noi e voi. Ma Rudy non era preoccupato, di questo. Avrebbero capito. Era questione di tempo, e ne avevano. Avrebbero trovato i loro esempi, ripensato alle loro storie, si sarebbero convinti. Avrebbero riflettuto sulla voce al telefono, così diversa. Come la propria faccia in una foto, così diversa da come vorremmo. Come la propria voce ascoltata, da uno schermo, un video, un registratore. Il registratore aveva fatto capire questo, molti decenni prima, si trattava di farlo capire ai ragazzi. Dare importanza a cose non importanti, ma decisive. Là dentro c’erano centinaia di coppie, e per infilarsi fra loro bisognava agire su tutto.

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