Fabio Palma

Infinite jest

SHOWREEL di YURI PALMA

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Questa è una storia mia

Era in quarta liceo quando cominciò ad andare ad un paio di Open day, si fa così adesso. Chi ha la mia età si ricorda cosa facevamo noi, ovvero nulla, ci si iscriveva e morta lì. Medie, scuole superiori, università…nessuno ne sapeva nulla, di dove andasse, adesso ti spalancano tutto. Non so se sia meglio, dico la verità.
Comunque il primo fu quello dell’Accademia di Brera, cercava qualcosa sul cinema ovviamente, ma non ne tornò entusiasta, disse che non sembrava desse valore aggiunto.
Così altre due volte, e poi la quarta tornò a casa dicendo, ok, ho trovato.
Sarebbe stato a Lugano, e avrebbe voluto andare via da casa, ovviamente. Zero sport, zero famiglia.
Allora non è meglio New York o Los Angeles o Londra?
Lo dissi con la morte nel cuore, ma sapevo che là avrebbe trovato quello che cercava, la sfida di arrivare in cima.
Non lo vidi molto convinto di andare così lontano, sapeva l’inglese perfettamente ma c’era qualcosa di strano, nella risposta
Poi parlammo con due persone importanti, valide intendo, anzi diciamo pure dei Top nel settore, gente che aveva strabiliato, che vinceva Oscar del settore, gente che in 30 secondi ti sminuzzava un video in duemila dettagli. Per lavoro abbiamo avuto a che fare con gente che non capiva nulla e che pensava di poter dare consigli di regia e di sceneggiatura e di montaggio, e poi gente clamorosamente brava che invece ti diceva quei tre o 4 dettagli che fanno veramente la differenza fra un ottimo video\cortometraggio\film e un qualcosa di indimenticabile.
Avete presente quando improvvisamente avete davanti un Top, in qualcosa? Il fuoriclasse? Il campione?Sportivo o culturale? Ecco, due così.
Entrambi dissero che Lugano non valeva la pena, sapeva già tutto. “perdi tempo”, dissero. Dissero che aveva anni di vantaggio, che era bravissimo e che non doveva perdere tempo ma farsi esperienza in lavori di livello.
New York o Los Angeles, era diverso
“là il primo lavoro che troverai avrà un budget che in Italia non raggiungerai mai”. Ma gli dissero che avrebbe potuto e dovuto provarci anche qua.
Beh, ci sta provando. Cioè, 2018 e 2019 sono stati due anni pazzeschi. Ho visto questo documento, questo link, e mi sono detto, ma dove è stato con l’anima, questo qui?
Tante volte non c’ero, in realtà quasi mai. Pensavo servissi, ma non servivo a nulla, neppue ad organizzare, se non cosucce nei lavori grossi. Quello che conta è il talento e la voglia e la curiosità e l’estro.
Se lo condividete, lo fate girare, probabilmente capiterà sotto occhi attenti e importanti, non bastano mai, proprio perchè non siamo in Usa o Francia o Canada o Uk, e bisogna avere anche un pò di fortuna.
Vi auguro di perdervi
Immagini dal Ciad, da New York, dalla Maratona delle Dolomiti e le Dolomiti stesse, da cortometraggi, dalle apnee della Liguria e di Creta, da eventi a Milano e Venezia, dai palchi dell’Alcatrazz e del Nameless, di Campioni di arrampicata, Downhill, Triathlon, Running, di cose di Boxe e di cortometraggi in difesa delle donne violate e di paesaggi violati, di venti a 250 all’ora (e non ho sbagliato a scrivere) e cantautori in giro per l’Italia.
E dietro anche incontri importanti, come con Marco ZanoneTommaso Rava’ e Rocco Ravà, e tantissimi altri. Tutta gente intrappolata in passioni diventate lavori in un paese, il nostro, che, e lo dico senza qualunquismo e stereotipi, ha dimenticato di essere stato un paese che le Passioni le incoraggiava e applaudiva
Buona visione, e fatevi rapire

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