Fabio Palma

Infinite jest

Quegli anni da presidente dei Ragni

| 0 commenti

Prima intervista da presidente dei Ragni di Lecco, 2012.

Si nota dal viso almeno 3kg in meno di adesso, ovviamente meno rughe e devo dire che sentendomi non ho bocciato nessuna frase. Il che ci sta perché sento sempre molti che dicono di essere maturati, cambiati, ecc ecc, mentre io non ho cambiato nulla in qualunque opinione o pensiero da circa il 1982 ad oggi. Certo Operation mindcrime non era ancora uscito, Pearl Jam e Audioslave non esistevano, ma erano tutti dischi figli di The wall, in fondo ed io ero esattamente come adesso, trasandato, libero, decisamente irregolare, fonte di infinite preoccupazioni per il pensiero dominante o meglio standard, per esempio quello di casa mia (3 settimane fa Bea e Vera mi hanno sgridato dopo aver assistito ad uno scambio di battute fra me e mia madre. Cioè, le mie atlete di 18 e 16 anni stavano con mia madre l!! Sono già mamme customized.).

È stata la mia predisposizione alle cose e indifferenza a stereotipi e ingessature di pensiero a farmi legare con Teo nel 2005 e anni seguenti e con Bea dal 2016. La vita, cit. mio figlio (ho avuto due botte di culo, iscrivermi al concorso Epictv a 14 anni e l’incontro con Pianigiani a 17), è fatta di predisposizioni a botte di fortuna. Ho avuto una fortuna sfacciata a incontrare persone chiave dopo quel periodo liceale fantastico. Pedro, poi Pitax, il mio più grande amico per 10 anni, poi Antoine Barbetta, Teo e quindi Bea, sono state quattro personalità clamorose con cui liberamente abbiamo fatto cose degne della frase cult di Blade Runner (ma non è ancora tempo di morire, me ne manca, da fare…). Io e Pitax eravamo la coppia più esplosiva che io riesca ad immaginare, avete presente la parola vergogna? Ecco, non la conoscevamo.

Da Presidente dei Ragni ho fatto fatica, tantissima, molto più rispetto a quando ero Project manager a livello mondiale con oltre 30 risorse da gestire. Perché, mi chiedevo, dovevo stare attento alle parole da dire, pubblicamente?

Ovviamente ho dato fastidio a qualcuno che perfino in un gruppo alpinistico aveva come unico fine carriera personale e quindi ritorno politico e economico.  Peraltro persone alla fine sfigate perché hanno tentato anche un’effettiva carriera politica ma proprio senza successo.

Quei 6 anni da presidente sono stati molto creativi partendo da una situazione molto, molto difficile, il gruppo non aveva sponsor e per prima cosa, due anni prima di diventare presidente e da segretario del consiglio, agendo da solo perchè altrimenti non ce l’avrei fatta (non avevo ancora inquadrato Luca Passini, che sarebbe diventato ottima spalla in queste cose, e oggi di fatto fa anche questo), feci il contratto con adidas, dopo 3 mesi di incontri. Quando portai al Consiglio l’accordo, era fatto. Poi inventai la Pietra del Sud, il festival Monte Sorgenti, l’Academy, almeno 10 film e altrettanti video. Ero veramente ossessionato dal fare per il gruppo. Senza quella presidenza avrei probabilmente seguito Teo in qualche spedizione, invece ho smesso praticamente di scalare nel 2013. Troppi pensieri e cose da fare, ogni giorno. Almeno 3 ore al giorno dedicate a fare il presidente, chiaramente senza alcun rimborso. Volevo fare, fare, fare. Alla fine dei primi 3 anni volevo andarmene ma non c’era nessun altro e fui unico candidato con chiaramente record bulgaro di voti. Mia moglie scoprì dai giornali della rielezione…

Nello statuto c è il massimo dei due mandati, così fui libero e per caso iniziai ad allenare. E nel 2016 arrivò Bea, che dal 2017 mi ha cambiato la vita, e cambiare vita, per l’ennesima volta, a 52 anni, é particolare. Mi sono tuffato in acque nuove, e chiaramente dopo le prime vittorie ho incontrato i primi squaletti e poi squali (ma gli squali cacciano per nutrirsi, sono puri. Mi scuso con loro). Con la squadra abbiamo vinto titoli italiani giovanili con Bea e Samu ( 2+2), e parecchi podi italiani giovanili ( la solita Bea ma anche Giulia Passini, Vale, Juri Villa). Poi sono arrivate le semifinali e finali senior, con Bea, Samu, le due Giulia, Juri, Vera, Vale, e ovviamente una valanga di titoli lombardi. Ho studiato almeno quanto ad ingegneria nucleare, per prepararmi, e non è stato facile, perché Scienze motorie l’ho fatta in fretta, tutta, circa tre mesi, ma è una laurea veramente arretrata rispetto alle esigenze agonistiche moderne. Mi ha aiutato mio figlio con concetti degli ultimi anni, dandomi pubblicazioni straniere che ho dovuto studiarmi, tutte in inglese e anche complesse. Ho applicato molto a tutti, qualcosa solo a Bea, perchè certe cose esigono continuità quotidiana. La Vale da qualche mese la sta seguendo. Non è facile, Juri Villa ha lasciato, capita, se non hai intorno il contesto giusto è difficile seguirmi, e poi ce la devi avere dentro, la passione, il fuoco. Magari a 30 anni ci si pente, di aver mollato. Anzi, senza magari…

Bea é come mio figlio, superiore. A 16 anni già superiore alla maggior parte degli adulti con cui aveva a che fare, a 17 non c’era storia, fra l’altro anche con 3 professori di liceo di una mediocrità surreale – la frase “è in quinta liceo e con la maturità che si impara a ragionare e comprendere é la perla della scemenza. La maturità, l’esame più inutile e lontano dalla vita, dall’intelligenza e dalla competenza che io abbia superato. Presi 60/60 e feci felice molte persone e lo feci per loro, ma veramente sta alla vita come il libro la prova del cuoco alla letteratura).

Tra 3 settimane Bea partirà per quasi un mese, e per 3 difficilissime Coppe del Mondo. Intanto ha frantumato il record italiano di Speed, e si poteva vincere anche in Coppa Italia Boulder Ma le Coppe del Mondo sono….un altro mondo

Quindi questo articolo, come tanti altri, sarà pubblicato dopo, mesi dopo…

Lascia un commento