Fabio Palma

Infinite jest

PAROLE VERTICALI, il PODCAST

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L’idea del podcast Parole Verticali mi venne nel 2011, in un bar di fronte alla stazione di Canzo

Non penso ci fossero già i Podcast, però c’era il Berna, e passammo due ore, almeno 5 medie a testa, con lui che parlava di alpinismo e arrampicata. Era incredibilmente analitico e acuto, tutto partì da Linea d’eleganza, la strepitosa salita a vista della linea di Elio Orlandi da parte di Tommy Caldwell, in Patagonia. con il Berna che sottolineava l’enormità dell’impresa, il fatto che alla fine fosse però stato praticamente portato giù esausto, e così via, poi in flusso libero di analisi passammo al qualido, al wenden, alle big wall…sapeva tutto e aveva ragionato su tutto, ti spolpava Simone Pedeferri e Dean Potter, Matteo e sé stesso, pregi e difetti, e io che pensavo fosse un semplice, salire e vie, senza troppo pensare. Era di gran lunga il più acuto che avessi mai ascoltato insieme a Hans Peter Eisendle. D’un tratto gli articoli e i contenuti che leggevo mi parvero, al massimo, piccoli spunti, anche se Alp ancora ogni tanto pubblicava bei pezzi. Ma in quelle ore al bar si erano dette cose così approfondite e piene di collegamenti che veramente solo una telefonata di Hans Peter Eisendle, e le interviste di Berhault ed Edlinger, mi avevano stupito così.

Perchè nessuno mi aveva mai affascinato in quel modo sulla mia Passione? Forse perchè chiacchierare senza filtri e limiti di tempo con una persona giusta permetteva di andare a fondo alle cose?

Qualche anno dopo una cosa identica, ma intanto Yuri era diventato già regista e a casa ci dicemmo, sarebbe da mettere delle telecamere e filmare di nascosto, il Berna è incredibile, si ride e si fa cultura.

Infine, lo scorso Novembre, dopo un podcast NBA, dissi a Yuri, ma se lo facessimo di alpinismo e arrampicata un The Draymond Green show? Formidabile podcast del giocatore NBA?

A quel punto il terreno era veramente fertile, anche perchè Alp non c’è più, manca una rivista di arrampicata e alpinismo di livello (anche se devo spezzare una lancia per UP), e soltanto Planet mountain e Up climbing mettono bei contenuti, ma chiaramente non lunghi a piacere.

Mi sono arrivati almeno cento fra mail e mp su chi invitare e soggetti vari. Almeno la metà voleva Manolo come ospite e avremo 3 puntate con lui nel 2023, ma molto gettonata anche Erto e la Val di Mello, e sono uscite anche proposte a cui non avrei mai pensato. Cose di oggi ma anche di ieri e l’altro ieri. Da Bonatti a Ondra e Comici, dall’arrampicata romana (noi romani non siamo capaci di stare mezz’ora in una stanza senza insultarci, tienine conto) al Civetta, di tutto e di più.

Una sparuta minoranza vorrebbe anche tempi polemici, soprattutto roba da 8000, tanto per essere sinceri gettonatissima la richiesta Moro-Urubko, quella sulle spedizioni finte da parte di qualcuno che si sa già mai si muoverà dal campo base, etc. Anche un tema scottante di arrampicata gare, perchè alcuni entrati nei corpi militari per far gare dopo pochissimo hanno potuto fare falesia e basta, mentre non sono riuscito ad avere per loro problemi di lavoro Dallona, Brenna e Manolo insieme. Mancano ancora all’appello Gnerro, Scassa, Zardini, e il migliore, Hans Peter Eisendle.

Chiaro che se vuoi acchiappare 100.000 visualizzazioni vai su queste cose, ma sono scappato dal calcio proprio per questi salotti da tifosi, mille volte meglio 1h di risate e riflessioni con Camilla, Gabry e Simone sul Boulder che 1h di polemiche su un 8000 d’inverno. Non che nel The Draymond Green Show non ci siano state puntate da tema caldissimo, come il caso GSW-Durant, poi là sono questioni da centinaia di milioni di dollari, mica noccioline, ma infatti il contenuto è super interessante con dinamiche anche avvincenti ma sotto c’è Google che deve eliminare almeno 10 commenti al giorno che vanno dal razzismo a perfino peggio. Solo che Durant con 50 milioni all’anno va beh, se lo aspetta, arrampicata e alpinismo hanno magari grandissimi climbers presi di mira da pseudo blog o men che meno pseudo-media o profili solo per acchiappare sponsor o likes.

Memore di Uomini&Pareti, certamente Edlinger, Berhault e Moffat, le migliori interviste di allora (esistono versioni uncut sbobinate, peraltro, circa una pagina in più dei capitoli allora pubblicati), con sottopancia sarebbero stati ospiti da urlo. I migliori possibili insieme ad Hans Peter Eisendle, compagno sia di Messner che di Manolo, uno capace di tagliare in due ferocemente con grande dialettica e storie vere da lui vissute chiunque dica stupidaggini. Ricordo la sua prefazione alla biografia di Gullich, esordiva con, il 99% dell’alpinismo sugli 8000 non è alpinismo di punta. Oltre 15 anni fa

Mi piacerebbe ripescare Mario Roversi e chissà cosa sarebbe venuto fuori con un Dean Potter.

Insomma, godeteveli, e perdonate amnesie di Giga (presentatore unico, quando ci sono io è perchè lui per lavoro non ha potuto presenziare) e mie, sono chiacchierate come quella prima col Berna. Memorie ed emozioni al volo, senza lista di domande e preparazione. E naturalmente anche se sono di parte doveroso ringraziamento a Yuri Palma. Per una registrazione già fissata ha detto no ad un lavoro di migliaia di euro…non so chi l’avrebbe fatto. La cura maniacale di dettagli, luci soprattutto, ha trasformato un ambiente normale e buio in una calda saletta in cui lasciarsi andare. E’ studiata la cosa, per non inibire le persone con microfoni e telecamere. Io questa cura non ce l’ho, e la riconosco in pochissimi. Ma sono i dettagli che poi alla lunga fanno ricordare un film, un pezzo, una chiacchierata

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