Fabio Palma

Infinite jest

NINA SIMONE, e L’INCOMPETENZA

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L’incompetenza è la REGINA delle cause delle cose che non funzionano, e sottostimare il suo impatto porta, inevitabilmente, a disastri.
E’ molto semplice: se non si capisce nulla di una cosa, è lecito alzare la mano per esprimere un’opinione, ma ci deve essere la CONSAPEVOLEZZA unanime che l’opinione, il parere, vada PESATO.
Avete presente i polinomi con i parametri? Si fanno in terza media. Ok, sono coefficienti, i parametri. Poniamo un intervallo 0,1-1, laddove 1 è peso OGGETTIVAMENTE importante, 0,1 una pura opinione mainstream.
Veniamo ad un esempio.
A me piace la letteratura, molto. Ho una cultura letteraria che, da 0 a 10, potrei attestare a 6.
Mi piace anche l’arte, l’architettura. Un centro storico piuttosto che un grattacielo di Dubai mi stupiscono e, soprattutto nel caso di centri storici, mi aprono il cuore. La mia cultura architettonica, da 0 a 10, sfiora lo zero. Forse è zero.
Supponiamo che io entri a far parte del consiglio comunale di Spello, e del ministero dell’istruzione. Sono certo che sarei paladino della pulizia urbana nel primo caso, e dell’inserimento della letteratura contemporanea nel secondo caso, ma sarei un FESSO a dire, ad esempio, che Calvino sia inferiore a un altro autore, o un certo palazzo di Spello faccia schifo. Ho il diritto di pensare e dire che non mi piacciano, non che non siano validi. Con un peso 0,1
Perchè la mia cultura è oggettivamente ridicola per affermare un mio valore.
Questo vale per una foto, un libro, un brano musicale, un video, un film, una scultura, un dipinto, lo sport e così via. Bisogna avere una oggettiva cultura, in campo artistico, e per esempio se uno non conosce vita, morte e miracoli di centinaia e centinaia di quadri di ogni epoca non avrà il diritto di esprimere un giudizio di valore. ma soltanto il proprio giudizio. Punto.
Quel quadro ti fa schifo perchè non lo capisci, non perchè fa schifo. Dì che non ti piace, e dillo sottovoce, se possibile.
L’incompetenza spesso, ahimè, sfocia nell’arroganza. Anzi, praticamente sempre. Meno uno ne capisce, più alza la voce, talvolta sbraita, sulla propria opinione. Ho conosciuto talenti grandiosi in vari campi, sono sempre stati pacati e molto attenti ad esprimersi. A volte, stanno pure zitti.
Quelli che non capiscono una mazza sono quelli che urlano. Sui social sono gli haters, per esempio. Sono gli espertoni di basket che dicono che Lebron abbia dei grossi difetti, quelli che dicono che la Pellegrini abbia vinto poco, gente insignificante di quel livello lì. Segni particolari: nella vita non hanno mai fatto nulla di creativo, di spesso, di valore.
Nelle riunioni di lavoro sono quelli che fanno gli arroganti. Non hanno neppure la consapevolezza di non capire nulla.
A me piace combatterli, ho degli scalpi da vantare, ma nel passato sono stato vittima di alcuni di loro. Molti anni fa. Non mi sono incazzato quando avrei dovuto farlo, accettai diktat di incompetenti, vidi dei gran talenti soffocati da incompetenti e non mi misi a loro difesa.
Memore di quelle antiche esperienza, oggi gli incompetenti li isolo (quando mi capita di occupare posizioni di responsabilità, appena li individuo li faccio fuori, estirpando immediatamente il tumore che rappresentano) SENZA ALCUNA POSS(IBILITA’ DI REDENZIONE. Non c’ è, a mio parere, alcuna chances che un incompetente arrogante si redima. E’ fatto così, e quindi fuori da ogni circolo decisionale. Al pari degli innvidiosi (ma sono praticamente due caratteristiche che vanno a braccetto).
Io penso che gli incompetenti arroganti siano gli scarafaggi del progetto, qualunque esso sia. Vanno schiacciati, e la disinfestazione deve essere accurata.
Una mia eroina è questa qui, Nina Simone.

Cantante spettacolare, talento mostruoso, nera. All’incompetenza diffusa, doveva pure difendersi dal razzismo strisciante. una donna di colore che canta…ciao…beh, era classificata come antipaticissima. Tradotti gli aneddoti, viene fuori che ai vari bianchi (spettatori, manager, etc) lei non la mandava mai a dire, per usare un eufemismo.
Fece piazza pulita degli incompetenti che aveva intorno. Agli spettatori bianchi che la fischiavano ne diceva di tutti i colori. Andava sul personale…ragazzi, aveva veramente delle palle, questa donna qui. Ha avuto una vita molto ricca di battaglie, di problematiche, di botte perfino. Di ostracismo. Ha lottato tutta la vita.
Ora è nella storia, di tutti quelli che cercarono di ostacolarla, nessuna traccia. La sua Feelin good è una pietra miliare della cultura moderna. A me piace pensare che l’abbia scritta e cantata dopo averla mandata a dire a qualche idiota. Sentendosi, appunto, bene

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