Quando conobbi mia moglie ero convinto che una manciata di anni di studio fuori da ogni logica mi avrebbe logicamente portato a un target, perdonate l’inglese ma ci sta, di una certa importanza. Siccome nel sottoscala dei pensieri non ero ancora convinto (e con gli anni lo fui sempre meno, fino ad essere totalmente certo, ora, che feci uno sbaglio, ma poi senza quello sbaglio non ci sarebbero state un sacco di cose e questioni carucce, quindi va benissimo così che i rimpianti è eticamente sensato lasciarli a chi veramente ha subito una vita sfigata, e purtroppo sono a milioni, fine parentesi) della scelta di ingegneria nucleare, forte di qualche concetto superficialmente imparato (e dimenticato in breve…) esclamai forte, sicuro e arrogante, prenderò il nobel per la fisica.
Quando dissi questa frase che, questa è la cosa grave, pensavo fosse davvero sensata (…) avevo 28 anni e fuori dal lavoro e dai libri avevo perso tempo con un paio di sport e guadagnato belle sensazioni con la speleologia, appena incontrata. Poi, mi misi a viaggiare, tre anni che ne feci di ogni in giro, usando le ferie al millimetro temporale. Viaggi che mi hanno dato, e intanto comunque le conoscenze scientifiche che avevo faticosamente non accumulato ma diciamo raggranellato si inaridivano come felci nel deserto del Gobi. A 30 anni non sapevo più una mazza, per essere chiari, e avevo cominciato a salire in qualche modo su qualche quinto grado pure pericoloso, e fra gli obiettivi leggendari c’era una salita corta ma scontrosa che aveva preso il nome da un tizio extracomunitario, profugo di fatto. Non per buttarla su nomi noti, ma di extracomunitari e profughi che ci hanno lasciato qualcosa ce n’è un botto, pure adesso, magari tipi che perdono tempo in cose inutili, fra cui la scalata, che pure è peggio della Fisica, che se a casa tua poi per caso sei uno che scala e in più si iscrive a Fisica minimo i vicini di casa quando vanno a prendere il cappuccio confabulano con espressione convinta affermando, hai visto il figlio di…., non farà mai un cazzo nella vita, pensa un pò, arrampica e sta ore sui libri sulle particelle, farà il mantenuto tutta la vita.
Vabbè un pò di premessa ci voleva, per dire a voce alta che ora fra gli idolissimi della mia vita, e adesso ho una lista di una cinquantina di nomi che un giorno voglio pubblicare, c’è costui, quello di un doppio target, fessura scontrosa di scalata e nobel della fisica. Ah, gente benpensante da pasticceria, sappiate che i vostri figli, very probably, digiteranno tastiere o similari di oggetti elettronici che saranno clamorosamente più veloci di quelli già extraspeed di adesso che manco-sapete-accenderli-correttamente grazie anche, e soprattutto, a tipetti come questi qui.
MIKE KOSTERLITZ
Ottobre 5, 2016 | 0 commenti