Il fritto nuoce alla salute, ma almeno, solitamente, giova all’umore, visto che di gnocco fritto e altre prelibatezze non posso dire di essermi tenuto sempre lontano.
Ma respirare l’aria fritta, e peggio ASCOLTARLA, non so a voi, ma a me ha sempre fatto venire l’orticaria. Me ne sono sempre tenuto lontano, insomma. Cose tipo passerelle istituzionali, i discorsi di vuoto spinto (qua e là infarciti di vocaboli assorbiti in qualche corso universitario dove probabilmente erano associati a concetti, quelli invece affondati nel dimenticatoio), i progetti sociologicamente roboanti a portata sociale nulla.
Essi, coloro che maneggiano e dispiegano l’aria fritta, faticherebbero ad arrivare a pagina 50 di un libro di Mac Carthy o di Wallace, che i vocaboli li sanno usare davvero per descrivere la contemporaneità. Quando vengono messi a capo di un progetto, lo annegano inevitabilmente. Il loro curriculum è infarcito di fallimenti, ma sono clamorosamente ai vertici del potere decisionale, politico, istituzionale. Ai convegni non mancano mai, ti accorgi di loro perchè declamano l’ovvietà, e sono a capo di società di consulenza che attingono a soldi, spesso pubblici, senza portare nulla, ma proprio nulla. di positivamente utile alla comunità.
Questo è uno sfogo a voi, ragazzi. Io ho fallito, forse non ci ho mai provato seriamente. Tutti noi abbiamo fallito. Non eravamo in gamba come voi, non avevamo internet e i social networks e SAPERE era molto più difficile. Per questo, probabilmente, allenare l’intelligenza era più complicato, e farsi fregare più semplice. Noi pensavamo esclusivamente alle nostre passioni, intese anche come “da grande voglio fare questo”, e prendevamo per il culo quelli che cominciavano a menare il can per l’aia con l’aria fritta. Si iscrivevano, quelli, a facoltà universitarie minori, dove collezionavano voti alti studiando un decimo rispetto a facoltà dove il 30 te lo dovevi guadagnare con le nottate, e un sacco di ragazzi molto più in gamba di loro erano andati a lavorare subito, senza università e studi ulteriori, qualcuno aveva anche lasciato prima, ma vi assicuro che erano in gamba, solidi e abili, e…che vi devo dire, noi delle università dure e serie e loro dei lavori solidi e abili…ci hanno fregato, a tutti. Quelli dell’aria fritta, ci hanno fregati. E continuano a farlo.
Ho dilapidato quello che amici e professori dicevano possedessi? In certe situazioni, perdonatemi la presunzione, da un pò d tempo mi viene da dire di sì. Ho ASCOLTATO da vicino questi dell’aria fritta e , mio Dio, sono ancora peggio di quello che immaginavo. Perchè in Tv, sapete, li ascoltate per pochi minuti e secondi e scuotete la testa e poi vi mettete a fare altro, ma LIVE…Dio, è live che si vede il musicista. E’ live che si vede se uno sa scrivere, senza ghost writer e correttori. Quello che state leggendo, lo sto scrivendo live, mica lo rileggo prima di cliccare PUBBLICA. E allora ascoltare quelli dell’aria fritta in veste live, pure con un foglio davanti che sai mai che mi dimentico il parolone, beh, ragazzi, io non pensavo che sarebbe finita così. Voi, per favore, dateci dentro. Non lasciatevi fregare. Siate SMART, ma nel senso intellettuale del termine, non fregando il prossimo. Spazzate via questi dell’aria fritta. Questi che ci hanno lasciato con una rete che ci costringe a vedere sulle superstrade per scambiare i dati di un progetto, mentre nei paesi evoluti vanno a 100Gb/s. Questi che ci hanno lasciato con una Tv che racconta di amici e di veline, come se il talento fosse quello e chissà perchè intanto la Corea ha sgominato tutti nell’elettronica e l’India nel sw. Questi che hanno distrutto la letteratura italiana, impedendo agli scrittori veri di pubblicare e rendendo ricchi e famosi degli scribacchini che in un tema di liceo non sarebbero nella metà alta delle votazioni.
Quando annusate aria di invidia, fateli fuori. Quelli dell’aria fritta hanno fatto carriera grazie ai mediocri che han fatto dell’invidia la ragion pura. Gli invidiosi, che alla fine sono una minoranza, fanno di tutto per segare le gambe a quelli in gamba, e il risultato è che avanzano quelli dell’aria fritta. Ditemi pure che è un’analisi troppo stringata e semplicistica, ma vi porto mille esempi a dimostrazione.
Scrivili qui, mi direte.
No. Lasciatemi fare ancora qualche tentativo. Su piccole cose a discreto impatto. Fatemi tentare un’altra volta. Ci ho provato con un libro e dopo tre ristampe lo hanno levato di mezzo, sai mai. Ci ho provato con un paio di idee e sono state immediatamente soffocate. Ora ci sto provando cercando di essere un pelo più smaliziato, diciamo sotterraneo.
Intanto, però, cominciate a sgomitare. Quelli dell’aria fritta li riconoscete subito, spacceranno per novità cose ovvie e si atteggeranno a fini psicofilosociologi declamando l’elementare ( ed eventualmente appropriandosi delle idee altrui, naturalmente poi affossandole). Mentre gli invidosi…beh, parlano alle spalle, san fare solo quello
L’aria fritta
Giugno 9, 2014 | 0 commenti