LA LEGGENDA DI TEGNELL
Immaginate un bellissimo paese dell’Umbria, di quelli fortificati, su collina, davvero belli, con cinta muraria perfetta.
Li si vede dall’autostrada, perfino, come Orte (che è nel Lazio, oK), ce ne sono molti.
Ora, questi paesini, queste COMUNITA’, vivevano nel terrore degi assalti, è chiaro. Così si organizzarono, con le mura, con le guarnigioni, con i ricoveri per le prime linee colpite.
E, ATTENZIONE, cercando di essere autosufficienti.
Perchè uscire dalle mura era sempre un gran bel problema, ovvio.
Allora coltivazioni (CIBO) e industria manifatturiera (perchè anche allora dovevi costruire le abitazioni etc etc) cercavi di mettertele DENTRO le mura, ma era praticamente impossibile, per ovvie ragioni.
Così, erano alla base, nei dintorni.
Vulnerabili.
Che politica dovevi fare, per difenderti dagli assalti dei barbari?
Chi intraprese la politica face to face, ovvero, tu arrivi e io mi rintano, tu arrivi e io mi rintano, tu arrivi e io mi rintano, col tempo capì che aveva speranze soltanto in caso di ondata dell’assalitore periodica.
Tipo, che so, un popolo barbaro che arrivava una volta all’anno.
Il casino era quando l’assalitore ti piantava tende e guarnigioni fuori e se ne stava lì anche ANNI.
Assediando.
O partiva la diplomazia, sperando che là fuori non fossero proprio stronzi fino in fondo, oppure partivano le carestie interne, i depositi di cibo prima o poi cominciavano a scarseggiare.
La storia narra che un paese ben fortificato ma non così pronto ad accumulare scorte per anni,
un giorno venne attaccato, pesantemente.
I contatti con i paesi fortificati vicini erano molto labili, nonostante fossero teoricamente alleati, ma il consulente del Re, dopo un primo assalto, chiese di poter dialogare col nemico.
Uscì con gonfalone e quant’altro, e ho avuto la fortuna di venire in possesso del dialogo
“cosa volete”
“voi tutti”
“allora ci dfenderemo alla morte, ci rinchiuderemo e vi verseremo olio bollente dalle mura”
“chi se ne frega, alcuni di noi moriranno, ma primo o poi voi cederete, ed entreremo”
“”ma avrete molte perdite…che cosa volete, esattamente?”
“Mangeremo tutti gli anziani, non ce ne frega nulla dei bambini, spaventeremo le mezze età e daremo qualche rara sberla ai giovani”
“Gli anziani per noi valgono come i giovani, non li vogliamo sacrificare”
Il capo barbaro ci pensò su
“sareste disposti a farci spaventare tutti gli altri?”
“Te ne sei già mangiati un po’, di anziani, che avevamo lasciato nei campi, fuori. Accontentati. Per quanto, vuoi spaventare tutti gli altri?”
“due mesi”?
“e dopo due mesi te ne andrai?”
“no, resterò da te, dentro, ma ti promettiamo che conviveremo, sarà come se non ci fossimo, saremo dentro di voi, tranquilli”
Il consulente del Re tornò all’interno delle mura e riferì”
“Sire, purtroppo parte dei nostri anziani, quelli deboli, se li sono già mangiati, Ma possiamo evitare carestie e avere poche perdite se accettiamo l’accordo. Altrimenti avverrà come in quel paese là, l’Italia, dove stanno morendo di fame in tanti e anche se ce la dovessero fare a respingere, saranno di nuovo deboli nella parte sud e centro del paese, dove hanno le mura più deboli. Attaccheranno non più da Nord, ma da Est, Ovest e Centro. Se invece accettiamo, fra due mesi ne usciremo”
E così Stoccolma accettò.
Non conosco ancora la fine, i documenti storici finali mi arrivano in parte fra due settimane, e poi fra sei mesi tutti.
Quelli che ho in mano dicono che Stoccolma, PIENA DI GENTE come Italia, (basta con sta palla che Stoccolma son 4 gatti rispetto a Lecco o Parma, dai, fate bene i confronti. STOCCOLMA, non Svezia, su.)
dopo due mesi stava decisamente meglio di Italia e di altri paesi, che cominciarono a considerare molto meno stolto il consulente del Re, un certo Tegnell.
Che così lasciò scritto
«Voi fate come se l’epidemia possa scomparire nel giro di qualche settimana, o al massimo mese. Noi invece stiamo solo cercando di rallentarla, perché crediamo che questa malattia non se ne andrà così presto, e dovremo conviverci a lungo. Almeno fino all’introduzione di un vaccino, e questo richiederà anni. Anche la Corea del Sud, che è riuscita per ora a contenerla, si prepara a un suo ritorno».
«Non possiamo fermare l’economia a tempo illimitato. Prima o poi saremmo costretti a riaprire tutto, e potremmo trovarci di fronte ad una situazione anche peggiore. Perché non possiamo ancora escludere il rischio di recidive, non abbiamo abbastanza informazioni sul virus. E poi è anche il nostro ordinamento che impedisce al governo di imporre delle misure straordinarie alle amministrazioni locali. Abbiamo invitato tutti i cittadini a limitare gli spostamenti, e a non effettuare viaggi, ma sono tutte indicazioni, non imposizioni.
Cercare di fermare l’epidemia potrebbe anche risultare controproducente, perché una volta che riprende la catena di contagi, è possibile che la situazione diventi anche peggiore. Non sono così sicuro che ciò che stiamo facendo stia influenzando molto la diffusione del contagio. Non sarei troppo sorpreso se finisse allo stesso modo PER TUTTI, INDIPENDENTEMENTE dalle misure che abbiamo adottato. La verità è che del Covid-19 non sappiamo quasi nulla, e ogni Paese sta sperimentando soluzioni diverse, a seconda della situazione
Quasi la metà di tutti i casi si è verificata nella regione di Stoccolma, dove il ritmo dei contagi è raddoppiato o anche triplicato nel corso dell’ultima settimana. E qui che dobbiamo studiare meglio cosa sta succedendo. Ma va detto con chiarezza che in tutti i casi di decesso, a partire dal primo paziente morto lo scorso 11 marzo, l’età dei malati era superiore agli 80 anni, e la maggior parte aveva uno stato di salute già compromesso da altre patologie. La verità è che non abbiamo abbastanza informazioni sul Covid-19 per poterlo sostenere, e l’esperienza finora ci dice che non è stato necessario prolungare l’isolamento. Chi lo sta facendo talvolta ha perfino molti più decessi di noi quando non ha ospedali preparati a un’epidemia, che si sono trasformati in moltiplicatori del contagio».
Ora, come avete letto nella storia, Stoccolma fece il peccato originale iniziale di non proteggere le RSA (cosa che invero in Europa hanno fatto solo Danimarca, Finlandia, Norvegia, Grecia e paesi balcanici in generale. In pratica, ben pochi hanno pensato a proteggere dove vivevano gli anziani…i peggiori? noi, UK, e Francia .
Per il resto, e ai pochi intimi che mi seguono lo sanno, io dall’inizio ho sempre pensato ad una strategia come quella pensata da questo “fuori dal coro”, perchè mi ricordavo da un potentissimo anno di statistica e da una tremenda simulazione al computer di una diffusione di una popolazione di carnivori in un ecosistema senza carnivori
(una roba che oggi scrivi software in due giorni e in mezz’ora hai la simulazione, ma nel 1987 furono 40gg tremendi e giuro su tutto quello che volete che allo specchio il primo capello bianco lo vidi pochi giorni dopo quell’esame in cui fui costretto a più stampate notturne del programma alla ricerca di un baco. Fu tremendo. Quel 1987 mi vide studiare una MEDIA di oltre 15 ore al giorno per 355 giorni!! E statistica ne fu il core…)
dicevo
mi ricordavo nelle centinaia di simulazioni che programmai cosa accadeva.
E la situazione migliore era la convivenza all’inizio proteggendo i cuccioli delle specie dell’ecosistema.
Quindi io, arrogantemente per qualcuno, molto semplicemente dico io, non capendo un cazzo di virus ho fatto solo delle considerazioni stattistiche che mi portarono fin dall’inizio alla strategia che ha adottato lui.
che nell’intervista dice una cosa che darà fstidio a ricciardi, burioni, pregnasco, locatelli, etc etc…
NON SAPPIAMO UN CAZZO DEL VIRUS, quindi dobbiamo accettarlo.
Proteggendo al meglio gli anziani, e convivendoci.
Perchè tanto se chiudiamo tutto, diventiamo poveri (Italia) e quando riapriamo siamo di nuovo inermi.
E allora non vorrei fare il Cassandra, ma lo scrivo qui a memoria:
A mio parere,
nonostante l’inutile lockdown perchè dopo 20gg dal paziente 0 (che non è codogno…) non serve a nulla,
parte del Nord ha l’immunità di gregge (e grazie al cielo lo studio cinese mostra che il 100% di quelli che lo hanno avuto ha gli anticorpi)
gran parte del centro sud è come il Nord a inizio gennaio.
Vero, adesso c’è conoscenza
però…Tegnell me lo faccio tatuare anch’io, sul braccio
Variabile importante che fregherebbe tutti, Tegnell compreso
Se il virus dovesse mutare in qualcosa di molto più diabolico, per esempio attaccando tutti senza distinzioni di età e patologie,
penso che senza una strategia alla Taiwan in una seconda ondata saremmo fottuti tutti in 4 settimane al massimo