Inizio con questa foto
Potrei cavarmela con le seguenti fredde e sintetiche righe.
Venerdi 8, arrivo a Roma, mancano 7 giorni al Campionato europeo. Bea è in raduno, anzi ritiro, già da qualche giorno.
Venerdi 15, con una grandissima qualifica, la migliore della sua vita, Bea entra nella finale a 8, come quinta. Per la clamorosa sconfitta delle favoritissime polacche a Berna, sono proprio qua, l’aliena Miroslaw e le gemelle Kalucka.
Lo scontro fra Bea e Natalia Kalucka è tutto nelle foto. Sempre dietro di circa 3-5 centesimi, era poi proprio l’ultimo metro che avrebbe deciso.
C’era una cosa scoperta nella Coppa Europa di Bologna che avrebbe potuto farla vincere. Le vedevo uguali, ho avuto tempo di pensare a questo. Fallo, ho pensato.
E la cronaca potrebbe finire qui, giusto aggiungere che invece c’è stato un errore alla fine e quindi Bea ha perso di 24 centesimi. Un resoconto. Sotto la prossima.
Però ho aggiunto la foto che ci hanno fatto dopo. E’ molto rara, insieme non ridiamo mai. Perchè fra il 7 e il 15 ci sono stati i giorni più duri della mia vita, e probabilmente anche i più duri della sua. già così veramente densa di fatti, episodi, gioie e sofferenze di più decenni.
Il perché sia rara, come foto, lo sappiamo noi. Chi ci conosce separatamente sarà sorpreso, ma come, coi rispettivi amici siamo noti per fare cinema continuo, io sono identico a quello del liceo, sempre a disturbare in classe, incubo dei professori, non potevano darmi 7 in condotta perchè andavo bene ma ero un casinista senza senso. e quante volte in falesia serissimi climbers mi guardavano storto perchè facevo casino, la falesia è mica un teatro, mi disse una volta uno. Ma è più forte di me, a me piace fare casino e sono portato a dire battute.
Tranne che quando c’è Bea e ci si allena.
Oh, poi mi sono preparato per la foto insieme eh, ho voluto perdere 4kg in due mesi. Lei fa un sacco di sacrifici, ho pensato, li devo fare anch’io. Anche questa è una storia nella storia.
Dicevo che non ridiamo mai insieme, forse da fuori ci vedono come la famiglia Girardelli. O come Djokovic e il suo team. Sempre incazzati, ridono solo alla fine, post gara. E invece siamo quelli della foto a colori, la prima, saremmo così DAVVERO. Non come qua sotto
Poi c’è questa sotto, potete ingrandirla, su di lei. Dice tutto, non vi pare?
Ah ero partito dai 7 giorni a Roma.
Mentre ero a Roma, dopo due gg, Yuri mi manda questo. 70 secondi, sullo sport.
E allora cosa devo aggiungere, a quello che dice Kobe Bryant nel video?
poi nel film The Redeem team (su netflix) viene fuori che quando coinvolsero nel 2008 Bryant per tornare a vincere l’Olimpiade, tutti gli altri fuoriclasse americani erano pronti ad avere un “malmostoso” in squadra. Kobe non ride mai, si allena 4 volte al giorno, la prima alle 5 del mattino da solo, e non ha mai voglia di scherzare.
Proprio lui, che da ragazzino faceva disperare nelle classi di scuola italiano. Ma arrivato in NBA smise di ridere, voleva solo vincere. E basta. Insopportabile. come Jordan. Phelps. La Pellegrini. Sono rari i Cmapioni alla Maradona, quasi tutti quando si allenano sono perennemente incazzati. Soprattutto con l’allenatore. Che di solito ottempera alla Legge di Azione e Reazione, quindi sono scontri a parole di beep, insulti, cose così.
Solo che Lebron James non era d’accordo. Nel mondo si discuteva chi fosse più forte fra i due, gli eredi di Jordan. E Lebron era uno che si allenava meno di Kobe, molto meno. Ma gli piaceva ridere, negli allenamenti. Fare scherzi da adolescente, cose così.
Da quei due mesi insieme venne fuori 1) l’oro per gli USA, con i due decisivi in finale contro la Spagna che giocò la partita della vita, 2) poi Lebron iniziò ad allenarsi 3 e 4 volte al giorno appendendo il poster nella sua palestra “ogni volta che non ho voglia guardo la sua gigantografia e mi dico, quel bastardo si sta allenando”, 3) e Kobe fu praticamente costretto a ridere nei loro allenamenti, e divennero grandi amici.
Quello che succede ogni giorno dietro una carriera sportiva di altissimo livello è stato raccontato in Open di Agassi come in nessun altro libro. Non mi cimento adesso, poi è presto, siamo insieme solo da…minkia, 7 anni (altro che Minkia tre anni di Mediterraneo)
Per ora quindi queste poche righe, a mia memoria. Dietro immaginatevi pure tantissimo impegno e un sacco di cose belle, o fastidiose, o brutte. E moltiplicate per tre
Grazie a Outdoor collective per le foto a colori, a Sandro Strappaveccia per quelle rese in BN da Yuri