Una grande donna sta lottando per rimanere con noi (Aretha Franklin) e una grande donna se ne è andata.
Una donna perdente, ha praticamente sempre perso. Sgambettata al suo interno, derubata al suo esterno. Donna dal carattere, a leggere e a sentire, un pelino spigoloso, tutto d’un pezzo…disse una frase diventata CULT, e come tale conosciuta da pochi, e allora mi riallaccio a una risposta da me data in bacheca, e che riporto sotto.
Ecco, cosa disse Rita Borsellino, candidandosi, prima di perdere. Inutile dire che fu mia stella polare…
“Io non vi prometto la casa, io non vi prometto il lavoro, io non vi prometto l’acqua. Queste sono promesse che fanno gli altri. Io vi prometto rispetto”
Purtroppo penso che una bella fetta di specie umana non sia adatta a fare il proprio dovere ( di genitore, di lavoratore, di professionista, di politico, di sportivo, di dirigente, etc etc), che in generale mi è capitato, fra i ragazzi (che amo frequentare insegnando, come nel passato, o allenando, come adesso), di notare che tutti, NESSUNO ESCLUSO, persino il più scapestrato, se “indagato” tira fuori una predisposizione, una voglia, un’attrazione verso qualcosa che lo porta ad essere DOVEROSO o meglio RIGOROSO verso quella faccenda. Io, devo confessare, per molti anni ho fatto cose che NON mi interessavano. Non mi lamentavo, guadagnavo e morta lì. Ero rigoroso? Il necessario. Mai fatto nulla di più del minimo. Verso i 40 anni sono riuscito a divincolarmi, a prendere una decisione, rischiando qualcosa (ma non certo un rischio esagerato, qualche calcolo lo avevo fatto) e dandomi a quello che sentivo palpitare dentro. E lì, lo dico schietto, ho dato il meglio. Scalando, guidando degli scalatori, allenando, supportando mio figlio nella sua passione…insomma, tre o 4 cosette in cui, sinceramente, mi pare che IO funzioni. Con rigore e dovere. E ho pensato, ma sei lo stesso che faceva il minimo indispensabile senza alcuna passione e senza alcun battito accellerato pur percependo un discreto stipendio? Si, sono lo stesso. Non ho mai rubato a quelle aziende che mi pagavano, non le ho mai messe in crisi e a dir la verità mi diedero pUre dei premi per fatturato raggiunto o progetti conclusi, ma era vivacchiare. Ero come…posso dirlo? un politico votato che va a a Roma e se la cava con una legislatura in cui non incide notte e giorno, ma solo giorno. Ecco, io credo che individuare le predisposizioni di un ragazzo o di una persona possa aiutare nel rendere quella persona poi RIGOROSA, RISPETTOSA e DOVEROSA verso se stessa, e verso gli altri. Perchè è un fatto che la PASSIONE è la parola che esce fuori per prima da una persona di qualunque età quando le si chiede, cosa ti guida in quello che ti piace. Certo sto declamando un’utopia, che va a toccare insegnamento, scuola e famiglia, ma veniamo al dunque: quante famiglie fanno scegliere al proprio figlio la scuola che vuole? Quanti insegnanti di ginnastica fanno provare 15 sport nei primi sei mesi ai propri allievi, così che un ragazzino, ragazzina, bambino, possa toccare e provare TUTTO? quale insegnante di latino o di matematica è disposto ad accettare che ci siano alunni che amino fare 20 esercizi di matematica, e altri che proprio non è il caso? E lo stesso dicasi per i temi d’italiano, o le reazioni di chimica? perchè poi succede che in ruolo di responsabllità, in ruoli chiave, arrivino persone che non c’entrano nulla con quel ruolo. Che vivacchiano. Che non hanno passione per quel ruolo. E quel ruolo potrebbe essere quello di dirigente di autostrade, o di sindaco, o di ministro, o di allenatore, o..di padre o madre…e se manca la passione in un dirigente della philips, quale io ero, va beh…mi bastava vivacchiare con un minimo di diligenza per tirare su un fatturato, come richiestomi (nessuno arriverà fino a qua, posso dire che fui premiato come best marketing manager d’Europa, e non me ne fregava nulla e alle 17.00 scappavo a scalare…), ma se sei in uno di quei ruoli…ecco, i disastri sono alla porta. Anche perchè ci sono popoli, e qui concludo, che per genetica hanno un senso del dovere freddo e congelato dentro (scandinavi, coreani, giapponesi,…), sono popoli che anche senza passione fanno quello che gli si indica di fare…noi no. Noi, senza passione, diventiamo bestialmente parassitari e negativi. Dannosi. E, per finire, intolleranti…per difendere uno status quo immeritato…e qui metto la mia conclusione, personalissima. Si diventa intolleranti e razzisti quando si è immeritatamejte in quella posizione. Un grande scrittore (metafora) non teme che arrivi qualche scrittore emergente che firmi un contratto con la sua casa editrice. Che gliene frega…ma lo scrittore mediocre teme che quello arrivato lo fotta…se hai passione e sei nel posto giusto, sicuramente stai facendo qualcosa di valore, e non temi nessuno. Certo controlli che non ci siano irregolarità, ma non diventi cinico, non chiudi gli occhi, sei solidale verso il diverso, sia esso donna (ricordiamoci che prima di tutto, siamo razzisti verso le donne…), cinese, somalo o meridionale. Buona giornata, eh