Fabio Palma

Infinite jest

IL MAGO CHE NON CE L’HA, quasi, FATTA

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Uno pensa che quando ti arriva una cosa così, hai la strada spianata. Uno pensa che quando la cosa E’ così, hai il mondo ai tuoi piedi.
E invece no, altrimenti il primo Gennaio di ogni anno avresti tutte le classifiche di merito di qualunque lavoro o sport già scritte e stilate, sai già a priori chi è il più bravo a fare un lavoro, chi il più veloce, chi il più forte…che gareggi a fare? Che ti impegni a fare? E’ tutto scritto, no?
Invece no. E neppure 73 milioni di dollari guadagnati in 31 anni di vita possono essere un successo, intimamente.
E’ il 2006, e nel mondo dello sport avviene qualcosa di epocale. Perchè stiamo parlando di NBA, e da Jordan in poi l’NBA è planetaria, è a massima organizzazione sportiva, è professionismo nello sport quanto la BBC nei documentari, è il top del tot e del Top
E ogni anno la NBA fa una cosa così intelligente che ogni tanto mi chiedo come mai non la facciano tutti gli sport: fa le così dette scelte, ovvero le ultime classificate scelgono i giovani che SULLA CARTA sono i migliori. Vengono dai college e dalle università americane, ovvio, ma da quando la NBA è planetaria, vengono anche da Europa, Africa, Australia, Argentina. Ovunque. E da Petrovic in poi, un compianto fuoriclasse jugoslavo, si capì che anche se non eri nero e venivi dall’Europa, potevi fare la differenza. Sabonis, Kukoc. Dei Crack, giocatori che hanno spostato gli equilibri nel più competitivo. campionato del mondo. E ATTENZIONE, giocare in NBA significa una montagna di soldi, ma anche una montagna di problemi. La tua vita privata? cancellata. Non pensate ai calciatori, ai tennisti…un giocatore NBA per 8 mesi all’anno è libero solo da mezzanotte alle 4 del mattino, quando spesso ne fa di tutti i colori…giornata settimanale tipo? Eccola, ed è tutto vero. Sveglia alle 7, check-in alle 8.30 per aereo della squadra privato e trasferta, riunione tecnica per la partita della sera prima sull’aereo, atterraggio, primo allenamento, pranzo, secondo allenamento, psicologo sportivo, prepartita con il team degli allenatori, partita. Se c’è un giorno di mezzo, allenamenti a ore e ore. Con gente come Lebron Curry e Bryant che si fa anche tre ore in più dell’ultimo dei panchinari…
E Bargnani, ragazzo romano magro come un grissino e dalle mani di fata, sopra nominato IL MAGO, diventa, nel 2006, la prima scelta europea di sempre. Ovvero, viene scelto come numero 1. Un italiano che gioca a basket viene considerato dalla NBA il miglior giovane al mondo. Sappiatelo, poteva essere una svolta epocale, tipo quelle dettate da Tomba e dalla Pellegrini, due che hanno influenzato lo sport italiano come nessun altro. Tutti gli Under 14 a fare sci prima, tutte le bambine a battere i piedi per terra per farsi iscrivere a nuoto.
Veltroni lo nomina ambasciatore di Roma nel mondo, l’America lo sbatte in prima pagina ovunque, e lui ha pure il culo di essere scelto da una realtà tranquilla, non super stressante: Toronto.
Primo problema: andare in NBA significa prendere delle botte che stendono una persona di 100kg entro i primi 30 secondi. Beh, se capiti dalle parti di Shaq O’Neal, anche dopo cinque secondi. Sport da combattimento vero, ragazzi. Pensate che immergono i giocatori in vasche di ghiaccio per mezz’ora, a fine partite…
A Bargnani impongono una dieta proteica da 5000 Kcal al giorno, e palestra come se non ci fosse un domani.
Parte malissimo, e pieno di lividi. Ma poi migliora. Il suo impatto non è quello di un Lebron James, da matricola, e neppure quello di un Ginobili, ma non è così malaccio. E ogni anno sembra migliorare, a volte il rendimento è pure costante, ed è un costante alto. Solo, a centro area viene spazzato via, nonostante la dieta, la palestra, qualunque cosa. Non ha il fisico per contrastare i forti. Le sue mani da fata colpiscono, ma solo da lontano.
E con gli anni arrivano i dubbi, i trasferimenti, e panchine. E gli infortuni, sempre di più, perchè quando metti decine di kg in più hai due possibilità: o li metti per diventare una iena, o li metti e diventi di cristallo. Lui, è sempre più cristallo.
Nel 2016 la NBA lo rifiuta, ovunque, e torna in Europa, in una squadra spagnola, comunque molto forte. Ma gioca pochissimo, e da Febbraio di nuovo in infermeria, fermo da allora. Due giorni fa, la rescissione del contratto.
E’ diventato ricchissimo, 73 milioni di dollari, ma non è diventato nè Tomba nè la Pellegrini. Il nostro mago, da molti oltreoceano, è stato considerato una delle cinque peggiori prime scelte di sempre. Non so cosa provi Bargnani nel suo cuore, magari sta bene, alla grande, e ovviamente io spero sia così. Forse avrebbe potuto continuare in Europa, dove era un Dio, come scelsero altri super talenti che rimasero lontano per sempre da quella centrifuga che è l’NBA. L’eterno dilemma di ognuno di noi, quanto fare lungo il passo, rispetto alla propria gamba. E il problema è che trovi un milione di esempi di passi troppo lunghi, e un milione di esempi di passi troppo corti.

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