Stamattina nella mia consueta sessione di allenamento scrittura (15′ ogni mattina), ho prodotto questo.
Sentii un dolore di quelli che microfonati bene fanno un certo effetto, e sicuramente vi è capitato di VEDERLO, quel dolore, in Tv. Per tipo un minuto, forse perfino meno, c’era da svenire dal dolore e contemporaneamente mi immaginavo tutto il ginocchio ruotato di 360 gradi, e una vita diversa. Invece si trattava, banalmente, di una distorsione con probabile rottura del crociato anteriore.
Dico probabile perchè dopo qualche minuto ricominciai a giocare (avete letto bene), e naturalmente ebbi la stessa distorsione dopo venti minuti. A casa avevo il ginocchio grosso come un melone, ma ingannai mia madre con pantaloni della tuta larghi e stendendomi subito sul letto. Non misi ghiaccio, niente di niente. E la domenica dopo tornai a giocare con gli amici, e lo feci così tante altre volte che in un anno ebbi 18, dico DICIOTTO, distorsioni, fino a quando tornai a casa talmente malridotto che mio padre mi portò al CTO di Sesto San Giovanni, dove ve lo giuro su tutte le persone a cui voglio bene cominciarono a tastare l’altro ginocchio (il destro era gonfio che non potete avere idea) e dopo un paio di minuti, il tipo parlava di altro con quello a fianco e c’era anche mio padre vicino al lettino, dissi timidamente, perchè cominciavo ad avere dubbi (fino a quel momento pensai, starà facendo un confronto…) “ma il ginocchio è l’altro”, e il tipo disse, è vero hai ragione, ah, si sbaglia spesso disse quello.
E lo so che pensate, che romanziere ‘sto Palma, ma vi giuro su tutta la famiglia che andò così, sapete che sono contro le palle, pure quelle che fanno ridere, solo che c’era da piangere, mio padre mi portò fuori dal CTO e io comunque fui ufficialmente fuori dalla minicarriera di calciatorucolo…alla fine mi operarono, durante l’operazione mi pulirono il menisco, disinserito, ma non ricostruirono il legamento, io ho da 30 anni il legamento crociato rotto, e VI GIURO ANCHE QUESTO mi svegliai ancora in anestesia, al termine dell’operazione e dentro la sala operatoria, con il forte dolore alla spalla, quelli non sapevano che sempre a causa del calcio (ero caduto davanti al Politecnico mentre giocavo a pallone appoggiando il braccio…) da un anno soffrivo di lussazione abituale alla spalla destra, tipo che mi era uscita 40 volte ( sì, avete letto bene…), e dissi, mezzo rincoglionito dall’anestesia totale, la spalla la spalla, ho ancora il ricordo che si avvicinarono, “ehi questo è sveglio” disse uno proprio così, certe scene te le ricordi tutta la vita, e disse due o tre volte “la spalla la spalla”, non ricordo se due o tre ma dissi proprio così, erano intorno al letto, vedevo solo le figure perchè ero sotto post anestesia totale, uno disse, è vero, ha fuori la spalla, me la ridussero, e tornai nell’altro mondo.
Era chiaro, non potevo continuare così…era un peccato, perchè io andavo al Politecnico solo per giocare a calcio davanti al Poli, seguivo solo una materia all’anno e per il resto studiavo a casa sugli appunti di quel genio che era Giovanni Zangari, che in cambio di cassette Hard Rock mi dava i suoi inestimabili appunti, io mi sono laureato in nucleare praticamente per corrispondenza e grazie a Giovanni Zangari presi la lode se no col cavolo che avrei preso trenta in certi esami, e comunque andai a fare fisioterapia, pesi per la precisione, pesi alle spalle, feci le prime trazioni e dopo un anno da zero trazioni ne facevo venti, la spalla non andò mai più fuori, poi da ex giocatore mi misero ad allenare la squadretta di serie D di calcio a 5, con gli anni allenai fino alla C sfiorando un campionato vinto, portai due giocatori a diventare Campioni Italiani nella rappresentativa giovanile, e poi lasciai stare una proposta di allenare in B (con stipendio) per arrampicare, mi piaceva, e tutto questo, TUTTO QUESTO, mi ha portato Sabato a due cose: gioire perchè Matteo DB è arrivato col suo Kayak a concludere la sua avventura in Patagonia, e perchè una mia atleta ha fatto una garona alla sua prima tappa di Coppa Italia. Negli stessi minuti in cui Beatrice Colli concludeva la sua gara mi è arrivato lo sms dal satellitare. Dio che roba. “Loro non credono alle coincidenze. Ne hanno sentito parlare, ma non ne hanno mai vista una”, scusa Cormac MAc Carthy se ti dico che almeno per me questa frase non è stata vera, dai, ammettilo che è stata una coincidenza.
Gioire dei successi altrui è MAGNIFICO, alla fine volevo dire questo, almeno per me è bello quanto gioire dei propri, a dir la verità anche di più, gli ultimi tre minuti della gara, quando la mia atleta al pelo non ha raggiunto (e sarebbe stato veramente incredibile) la semifinale, ho vissuto un’emozione intensa come quelle vissute quando arrivammo in cima alle tre vie aperte in Wenden proprio con Matteo. Non esagero, eh, sono emozioni intense uguali. E intense uguali come quando mi telefonarono per dire, Pazo e Christian sono Campioni Italiani. E come quando l’anno scorso Samu fu Campione Italiano, ad Arco. Ho allenato tre Campioni Italiani. E ho guidato dei fuoriclasse, nei Ragni
Vedete che sono stato fortunato a rompere quel crociato perchè una cosa è sicura, certa quanto l’ubriacatura dopo un litro di Cannonau a stomaco vuoto: che io non sarei MAI diventato Campione Italiano di nulla. Quel crociato rotto fu una benedizione…
grazie a Edoardo Limonta per le foto, perchè un’altra cosa è vera in questo mondo spesso di merda: che ci sono persone che si fanno in 4, anzi in 44, per gli altri. Il perchè non sanno neppure loro…Edo è uno di quelli, regala emozioni fotografando quello che fanno altri. Mi piace pensare che anch’io sia visto così dai miei ragazzi. A dir la verità non è importante che sia così. E’ importante sentirsi bene dentro. Edo si sente bene fotografando dei ragazzi e delle ragazze. Io ad allenare o a fare di tutto perchè altri ragazzi vadano in giro per il mondo. O perchè mio figlio possa vivere di sogni artistici. Vi dico una cosa: la sera mi addormento in meno di un minuto, sempre esausto, ma sono felice, a pensare a ‘ste cose