Fabio Palma

Infinite jest

CUCCOVILLO

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Praticamente ci sono due tipi di persone che hanno segnato la mia vita, quelle cattive e quelle forti. Sul piano fisico, quando sono cattive E ANCHE forti, c’è da rimanerne lontani, è chiaro. C’è il mio sport preferito, la boxe, che li incanala in un ring ( dopo adolescenze che a farla breve sono costellate di diciamo una tonnellata di pestaggi e risse varie ), e poi c’è la vita, che nel caso di Cuccovillo prevedeva la vendita di frutta e verdura al mercato, non esattamente un’attività in cui puoi far valere la tua forza, e non parliamo della cattiveria.
In realtà, a Cuccovillo farei un torto; lui, in 7×24-2 ore alla settimana, era un tipo superpacifico, buono come il pane, e pure stra-simpatico.
C’è una sottrazione, lì, e quelle due ore sono quando giocava a partite di calcio ufficiali. Con un arbitro, insomma.
Presto allontanato con ogni mezzo dal calcio a 11, dove era il terrore dell’hinterland milanese di ogni categoria, era capitato fra i miei giocatori mentre allenavo a calcio a 5. Prima partita, e ‘sto Cuccovillo fa letteralmente la differenza. Immarcabile. Una furia della natura. Una sorta di Roberto Carlos con circa 70kg di muscoli stradefiniti, una grinta mai più vista live nella mia vita, una velocità assurda, tiro della Madonna e pure discreta tecnica. Stavo giusto chiedendomi perchè il Cuccovillo non lo vedessi a 90esimo minuto tra i protagonisti quando arrivò la seconda partita.
Corsa furiosa di Cuccovillo sulla fascia, ne salta due tra corsa e dribbling, arriva uno e con spinta riesce a fargli perdere l’equilibrio, lui precipita in volo da deltaplano ( andava ad almeno 25 all’ora ) e l’arbitro non fischia.
Ci eravamo un pò tutti alzati da panchina etc etc quando con la coda dell’occhio vedo Cuccovillo alzarsi dopo ‘sto volo aereo, e partire come un Rhino verso l’arbitro.
Intuisco ( all’epoca ero fresco di Università con sinapsi rapide e ragionevoli ), urlo a due panchinari vicino a me fermiamolo, e tagliamo in diagonale.
Spazzati via.
Nei cinque minuti seguenti tipo dieci ragazzi fra i 20 e i 30 anni cercavano di fermare Cuccovillo, mentre una delle persone più terrorizzate che io abbia mai visto in vita mia ( più anche di me su Achtibahmìn al ratikon, alla fine, o in apertura su Follie di fine Estate ), si faceva piccolo piccolo e sperava che le due squadre, unite in quel momento, lo fermassero.
Beh, cinque giornate di squalifica e periodo nel quale scopro che il mio giocatore è figlio d’arte, figlio di un portiere di serie B a 11 squalificato a vita per rissa, l’unico portiere squalificato a vita per rissa, I presume, nella storia del calcio.
Quel campionato Cuccovillo giocò sei partite, 4 delle quali terminate con espulsione e folla a tenerlo. Niente, non c’era verso, quando vedeva una divisa arbitrale che gli fischiava contro entrava in un mondo dove bisognava farsi giustizia nel modo più sommario possibile.
Quante volte ci viene voglia di fare la stessa cosa quando l’ingiustizia è evidente e pure cattiva? Un pò di volte sì. dai, diciamolo. Comunque non l’ho più visto e mi dispiace perchè vi dico che fuori da quelle due ore ci stavi proprio bene, insieme.

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