Fabio Palma

Infinite jest

BETTY ROBINSON

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Non solo oggi, sapete, ci sono gli atleti giovanissimi?
Premessa: è un classico vedere gli adulti mediocri fare spallucce di fronte a un ragazzino che va più forte o è più bravo di loro, nonostante gli ultimi 15 anni siano stati rivoluzionati da ragazzi (Google, FB, etc etc etc) è ancora qualcosa che si vede e si sente. Strano, anche, perchè siamo un pò tutti consapevoli che qualche neurone lo perdiamo, dai 20 in poi, per non parlare di dopo…allora tiro fuori questa storia di sport, che è una storia particolare. eh. Siamo nel 1928, Olimpiadi. Prima Olimpiade a cui vengono ammesse le donne, e fra parentesi ‘na lotta della Madonna, mezzo mondo è contrario, anche fra gli organizzatori.
Beh, per i cento metri gli Usa mandano una ragazzetta di 16, dicasi SEDICI anni. D’altronde alla sua quinta corsa ha fatto il record mondiale…le aveva detto di andare su una pista un suo professore, vedendola correrre per prendere il treno…
Non ci va da favorita, nonostante il record mondiale. Troppo fragile, dicono. Solo che il discorso tensione etc etc è un discorso che i ragazzi assorbono molto meglio degli adulti, e fra partenze false e squalifiche la ragazzina vince. Vince, dico. Con un 12″2 che fra l’altro, considerando scarpe e pista di quei tempi, per non parlare degli allenamenti, a me pare un tempone ( al mio massimo feci 12″ 8 e oggi penso tipo un minuto).
Ma attenzione, la vera storia deve ancora arrivare…
Incidente d’aereo con suo cugino, rovinoso, nel ’31. Arrivano i soccorrittori e la ragazza è morta, sicuro come l’oro. La portano all”obitorio, per dire.
Qui un tipo nota qualcosa che non sa neppure lui e dice, forse non è morta, è in coma.
Ma no, gli fanno. Ma nel dubbio, la riportano indietro, ad un ospedale. Ripeto, la riportano dall’obitorio all’ospedale.
Anche lì pare proprio morta, però fanno degli esami e insomma, pare viva, in effetti.
In effetti vien fuori che è in coma, anche se di quelli brutti. Passa qualche settimana, e ne viene fuori, sorprendentemente. Si sveglia. E’ più rotta di uno spaghetto finito sotto una ruota, ma tant’è. Ha il coraggio di chiedere, posso tornare a correre?
Le dicono, guarda che hai avuto un culo che non ti dico a riaprire gli occhi, vediamo se camminerai, va.
Per farla breve finisce che inizia a camminare, però piegarsi niente, insomma, non è proprio più un’atleta. Va pure un filo storta. Però ama la corsa, che vi devo dire?
Riprende atletica, e l’Olimpiade dopo, nel ’36…sì, ci va. Per la staffetta, però, perchè non può piegarsi ai blocchi di partenza.
E vince l’oro….
E che vi devo dire? Una storia così, non serve commentarla. Ne verrebbero fuori pagine, per tutti.

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