RINGRAZIAMENTI
Yuri, Tatiana, Alberto Schiera, Michele Sofia, Franco Gianelli, Davide Manzoni, Davide Battistella per il 1080 del 24 dicembre 2023, Marco Ronchi, e in cima a tutti e tutte Sara Raschetti, una donna eccezionale, una mamma perfetta come mia moglie per mio figlio. Poi anche parole e azioni importanti in momenti difficili Riccardo Moroni, il Dodo, Manolo, Massimo Barbieri, Luca Passini, Camilla Moroni, Andrea Rojas, Giorgio Bissi, Alessandro Biggi, Alessandro Palma, Marco Zanone e persone che hanno creduto in lei come Isacco Codega, Olivio Della Bella, Sergio Longoni, Marco Tarabini, Pino Zamboni, Francesca Benedetti, Vico Valassi, Michele Frigerio, Filippo Gualtieri, Hugo Pilcher, Pietro Zarlenga. Recentemente mi ha dato forza anche Stefano Alippi, per due anni fondamentale Samuele Bonfanti, per un anno Juri Villa, nell’ultimo anno la Vale e sua mamma, la grande Luisa (altra mamma top).
In questi giorni scadeva, più che correva, l’anniversario del nostro incontro.
8 anni.
Nel 2020 il cortometraggio su di lei uscito su EpicTV, di grande successo, mi vede correre all’indietro mentre lei sale top rope su un pezzo di parete ricavato in palestra ragni, 12 metri, con le prese speed avvitate a distanza non regolare. Ha vinto due titoli mondiali giovanili allenandosi così…boulder nel 2022 era seconda nel ranking europeo U20 allenandosi su pareti e blocchi da gara amatoriale. Ogni sera prendeva il treno per tornare a Colico, un’ora. Aveva cominciato ad avere quel maledetto problema al tallone. Una volta feci un refuso sulla scheda, un esercizio di bloccaggi 1-4-6 su listoni era 3×6. Scrissi 3×66 e dopo 4 ore che non arrivava il report (sì, ogni giorno il report), perchè aveva anche altro, le scrissi, tutto bene? E lei, è lungo, sto finendo. Dopo mezz’ora ancora venne fuori l’equivoco….
Di quella bambina dal fisico di insetto stecco che mi saltò da ferma a 12 anni un cubo di 125cm, e se non avessi il video non ci crederei, é rimasto moltissimo. Oh certo, ora è una bella donna che vive da sola da pochi giorni dopo il suo 18esimo (una sua mediocre professoressa di liceo le disse, non penserai di essere superiore perché sei andata a vivere da sola. Beh, certo che lo fu. Quanti con merito a 17 anni hanno uno stipendio e vanno a pagare affitto e spese da soli??), ha vinto in questi 8 anni titoli mondiali e italiani, ora va all’Olimpiade pur essendo stata spesso ostacolata più che aiutata da gentaglia che aveva occhi per altri, ma è rimasta l’indole da cinema con chi le sta a genio (giustamente pochi e poche) e l’incazzatura trattenuta ma che si vede verso arrivisti e incompetenti. E si vede perché non sa fingere, con gli occhi, guarda quella gente lì in un modo serio che è una coltellata.
Quindi ha avuto e abbiamo avuto molti problemi col mondo adulto istituzionale, con incompetenti e inadeguati, che hanno rallentato e ostacolato molte cose. Se non avessi avuto un sacco di tempo grazie all’attività del mio socio, non ce l’avrebbe mai fatta perché non le è stato facilitato nulla. E mi toccava, correre a destra e manca, perché anch’io ero causa di molti suoi problemi. Non essendo tecnico appartenente al cerchio buono, tutti i miei atleti hanno dovuto dare il triplo.
Pensate che nel 2022, dopo un secondo titolo mondiale giovanile, le fu detto, tu non hai vinto nulla. Le avevo detto di non partecipare a una inutilissima Coppa Europa di Amburgo, con nessuna atleta forte iscritta, e dovette subire questa stronzata, pur essendo l’atleta di arrampicata italiana con più gare, facendo allora tre discipline. Dieci gg dopo vinse il secondo titolo italiano, ma la stessa frase le fu ridetta, e perfino a me.
Perché Bea era già allora la gallina delle uova d’oro per le carriere dei soliti mediocri e la sua probabilissima vittoria in quella gara inutile faceva comodo. Solo che io e lei vogliamo solo vincere le gare che contano.
Come coppia funzioniamo, anche se abbiamo perso molto. Ha vinto più titoli italiani assoluti Speed della storia italiana e più gare di Coppa Italia Speed della storia, ma solo due argenti in Boulder e nessuna finale del campionato italiano boulder. E anche nessun podio in Lead. E vi dico che poteva e potrebbe essere l’unica italiana e probabilmente l’unica al mondo insieme a Nonaka e Jania a vincere nel suo paese i tre titoli.
Solo che questo obiettivo, raggiungibile insieme al 9a in falesia e all’8b+ di boulder fuori (sto scrivendo dati forti ma sono basati su ragionamenti forti), é stato spazzato via dal discorso olimpico.
Solo qualificarsi (solo…) implica molta ma molta più fatica di salire un 9a femminile o arrivare all’8b a vista. Anzi, non c’è paragone.
Un’altra galassia, come impegno, essere atleta olimpico o essere superstar in falesia o nelle gare italiane.
Ed è vero che stando in Italia battere la grandissima e amicissima Camilla nel boulder sarebbe stato durissimo, ma io dico non di più che qualificarsi a Parigi.
Perché c’erano 14 posti, anzi 10 visto i campioni continentali… e non poche volte ho pensato, forse era più facile in combinata Lead boulder.
Abbiamo avuto qualche crisi, ho perso la serenità una decina di volte, e mi hanno aiutato le biografie dei grandi. Alcune crisi erano identiche a quelle di Phelps o Tamberi o Pellegrini. Proprio identiche. Poi le crisi anche settimanali fra tennisti, sport dove il nervoso sale a vertici himalayani, e loro allenatori, sono proprio identiche a quelle che ogni tanto abbiamo noi. “il grande atleta é perennemente incazzato”, cit. Marco Ronchi. Sinner sta destabilizzando questa verità, ma siamo dalle parti dello 0 virgola.
E anche la Pellegrini se l’è dovuta vedere con gentaglia con i vaffanculo in pancia che ha scritto nel libro quando ha vinto il settimo mondiale nel 2019.
Insomma, siamo in Italia, c è un sacco di non meritocrazia e un sacco di politica marcia, più che altrove e non è uno stereotipo. È proprio così. Il sistema premia arrivisti e mediocri, danno gradi e patacche in base a corsi e altre scorciatoie. Zurloni é arrivato al titolo mondiale da solo, Camilla allenata da suo papà (primo livello…ma era zero quando fu vice Campionessa mondiale), e Bea… Vabbè, io sono secondo livello dal 2024, praticamente costretto.
Capendone pochissimo di Speed, ora un po’ di più ma sempre troppo poco, ho compensato con pianificazione e organizzazione e ragionamenti, e in questi campi sono buono. Il mio socio dice molto buono.
Mi sono fatto le ossa in Philips e anche nei 6 anni con i Ragni di Lecco. Sono un decisionista molto rapido nel concretizzare e avviare idee, le lungaggini e la burocrazia e le regole le odio. Le regole sono costruite sulla normalità, ma se alleni Beatrice Colli sono un ostacolo gigantesco. Rallentano e sono dannose. Giusto che la massa vada a 90 sulla Ss36, ma Verstappen deve poter andare a 200. Punto. La massa dice, le regole devono valere per tutti?
Stronzate.
L’Elite non deve avere regole. Ha dimestichezza laddove la normalità o la mediocrità fatica o fa casino. É così in tutti i campi e meno male che Campioni e geni sono tutti sregolati, le infrangono, anche di nascosto. Ne ho infrante parecchie in questi 8 anni per Bea, altrimenti non ce l’avrebbe mai fatta. C’erano vincoli assurdi e idioti.
Ma devo aspettare che si ritiri prima di dire tutto e fare nomi e cognomi, e spero che accada non prima dei suoi 35 anni minimo. Fra 16 anni potrei non esserci, quindi scrivo tutto e tutto verrà pubblicato DOPO.
“che si fottano i principianti”, citazione di Paul Spreafico.
Più elegantemente, concludo con McCarthy
“non so proprio come si faccia ad avere a che fare con qualcuno che ti considera il prodotto di un fegato in disordine. Probabilmente non capisce che se dal menù cancelli tutto quello che è difficile, mandar giù il pasto finirà coll’essere assai magro”.
Dal (sublime) Il Passeggero